Fra musica e teatro in "Inventario delle cose certe".
Porto San Giorgio | Lo spettacolare concerto teatrale in onore di Joyce Lussu, si svolgerà giovedì 20 maggio alle ore 21 presso il Teatro comunale di Porto San Giorgio. L'ingresso sarà gratuito.
di Alessio Carassai
Un viaggio fantastico fra la musica e la coralità, giovedì 20 maggio andrà in scena lo spettacolo "Inventario delle cose certe", un concerto teatrale dedicato alla poetessa Joyce Lussu. L'associazione del Teatro stabile di Polverigi, con il contributo dell'assessorato alla cultura di Porto San Giorgio, del Centro Studi Joyce Lussu e della Società Operaia, presenta in anteprima al teatro comunale lo spettacolo unico nel suo genere.
Si tratta di una partitura musicale per voce, clarinetto, violoncello e percussioni con l'attrice Isabella Carloni e l'esecuzione musicale del gruppo "Sentieri Selvaggi" che vede al clarinetto Maurizio Trapletti, al violoncello Andrea Pacelli e alle percussioni Andrea Dulbecco.
Le musiche originali sono di Carlo Boccadoro e Filippo Del Corno, mentre l'elaborazione drammaturgia è stata curata da Isabella Carloni e Marco Baliani, quest'ultimo anche regista dello spettacolo e artista di fama nazionale, un autore che con i suoi lavori di forte impegno civile ha aperto la strada al "teatro di narrazione".
"Proporre un personaggio provocatore e geniale a teatro richiede una grande capacità di sintesi spiega Isabella Carloni la necessità di scegliere, ordinare, raccogliere o semplicemente elaborare per associazioni l'immenso materiale storico, poetico, narrativo, politico e antropologico contenuto nei suoi numerosi scritti, fatti di parole essenziali e di efficace comunicazione.
Il materiale per la mia tessitura teatrale, pezze di seta, lino e cotone buono, tutto di prima scelta, era già lì in quelle sue parole chiare e necessarie, in quel pensiero che lei stessa definisce "poetante". Un pensare essenziale, sintetico e profetico al tempo stesso, chiaro ed efficace, bello, senza rinunciare ad essere utile ed utopico, una sorta d'inventario delle cose certe per usare ancora le sue parole, poiché sul certo non possiamo non capirci".
Le originali composizioni di Carlo Boccadoro e di Filippo Del Corno dei Sentieri Selvaggi di Milano, ensamble che ormai vanta un ampio riconoscimento nel panorama nazionale e internazionale della musica contemporanea, creano un prezioso tessuto sonoro, affidando a voce, percussioni, clarinetto e violoncello la trama di un ordito a volte più intenso a volte rarefatto.
La metafora del tessere del resto, ben si addice ad un'autrice che, accanto ai temi storici e politici in senso ampio, dedica grande interesse alle figure femminili e alla Sibilla e a quel rapporto armonico di umanità e natura presente nelle antiche comunanze marchigiane.
Si tratta di una partitura musicale per voce, clarinetto, violoncello e percussioni con l'attrice Isabella Carloni e l'esecuzione musicale del gruppo "Sentieri Selvaggi" che vede al clarinetto Maurizio Trapletti, al violoncello Andrea Pacelli e alle percussioni Andrea Dulbecco.
Le musiche originali sono di Carlo Boccadoro e Filippo Del Corno, mentre l'elaborazione drammaturgia è stata curata da Isabella Carloni e Marco Baliani, quest'ultimo anche regista dello spettacolo e artista di fama nazionale, un autore che con i suoi lavori di forte impegno civile ha aperto la strada al "teatro di narrazione".
"Proporre un personaggio provocatore e geniale a teatro richiede una grande capacità di sintesi spiega Isabella Carloni la necessità di scegliere, ordinare, raccogliere o semplicemente elaborare per associazioni l'immenso materiale storico, poetico, narrativo, politico e antropologico contenuto nei suoi numerosi scritti, fatti di parole essenziali e di efficace comunicazione.
Il materiale per la mia tessitura teatrale, pezze di seta, lino e cotone buono, tutto di prima scelta, era già lì in quelle sue parole chiare e necessarie, in quel pensiero che lei stessa definisce "poetante". Un pensare essenziale, sintetico e profetico al tempo stesso, chiaro ed efficace, bello, senza rinunciare ad essere utile ed utopico, una sorta d'inventario delle cose certe per usare ancora le sue parole, poiché sul certo non possiamo non capirci".
Le originali composizioni di Carlo Boccadoro e di Filippo Del Corno dei Sentieri Selvaggi di Milano, ensamble che ormai vanta un ampio riconoscimento nel panorama nazionale e internazionale della musica contemporanea, creano un prezioso tessuto sonoro, affidando a voce, percussioni, clarinetto e violoncello la trama di un ordito a volte più intenso a volte rarefatto.
La metafora del tessere del resto, ben si addice ad un'autrice che, accanto ai temi storici e politici in senso ampio, dedica grande interesse alle figure femminili e alla Sibilla e a quel rapporto armonico di umanità e natura presente nelle antiche comunanze marchigiane.
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17/05/2004
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