"Quando le religioni si parlano"
Servigliano | Studiosi a confronto a Servigliano per riflettere di pace, di fede, di memoria e di futuro.
Mai più guerre in nome della religione. E' l'appello che arriva da chi conosce a fondo le Sacre Scritture, i testi fondamentali di ogni fede. "Anche Allah è un Dio giusto e misericordioso".
Con queste parole si sono rivolti ai ragazzi delle scuole i relatori del convegno "Le religioni per la pace", tenuto a Servigliano questa mattina, a margine della mostra dedicata a Giorgio Perlasca, "Il silenzio del Giusto".
Un incontro significativo, in un momento storico particolarmente delicato, con tanti angoli del mondo sconvolti dalle guerre apparentemente scoppiate per motivi di religione. Tra i presenti, gli studenti del liceo classico "Paolo VI" di Fermo e del liceo scientifico "Medi" di Montegiorgio.
Ad aprire la discussione, don Luigi Marini, parroco di Servigliano e insegnante al "Paolo VI", che ha ripercorso la storia dei rapporti tra i cristiani e gli ebrei, un dialogo a volte difficile ma sicuramente possibile, necessario, importante. Ha commentato Marini: "E' stato papa Giovanni XXIII a sottolineare che la pace non può essere un'esclusiva di alcuni ma deve diventare un bene condivisibile da tutti i popoli, con l'impegno degli uomini di buona volontà". E' intervenuto poi il Rabbino della sinagoga di Ancona, Nahmiel Ahronee che ha spiegato: "La religione non porta morte né guerra, la Bibbia ci insegna che siamo tutti fratelli, tutti uguali.
Non hanno senso i discorsi sulle razze. Il mondo, come si legge nel Talmud, il testo fondamentale della religione ebraica, si regge su tre pilastri: la pace, la giustizia, la verità. Non c'è futuro se manca anche uno solo di questi valori". A chiudere la discussione, monsignor Gabriele Miola, docente di Sacra Scrittura all'Istituto Teologico della Marche, che ha raccomandato ai ragazzi: "Uomini come Giorgio Perlasca hanno molto da insegnare. Ai giovani raccomando di formare la coscienza ai valori fondamentali, ricordando che Dio appartiene a tutti ed è amore.
Non hanno senso i discorsi di chi si definisce martire della fede e invece fa del male agli innocenti. I kamikaze non rappresentano nessuna fede, anche Allah è un Dio misericordioso e giusto. Le religioni educano alla pace, alla base c'è il rapporto di Dio con l'uomo, il resto devono farlo gli uomini, con il rispetto, con l'ascolto reciproco, con la comprensione".
APPUNTAMENTI. I convegni organizzati in occasione della mostra su Giorgio Perlasca, Giusto tra le nazioni per il popolo ebraico, l'uomo che salvò 5218 ebrei ungheresi, proseguiranno martedì prossimo, sempre a Servigliano. Alle 9,30 si terrà un incontro sul tema "Fuga e accoglienza dei prigionieri alleati dopo l'8 settembre 1943". Interverranno James Keith Killby, ex soldato prigioniero a Servigliano e presidente del Monte San Martino trust, e Ruggero Ranieri, docente di storia all'università di Manchester. La cerimonia di chiusura della mostra si terrà domenica 23 maggio.
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14/05/2004
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