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Sulla Provincia è guerra: i cittadini scendono in strada a manifestare.

Fermo | Domani un sit in davanti al casello dell'A14. "Bloccheremo tutto", dicono.

di Luca Moriconi

"Non svegliare il can che dorme". Potrebbe riassumersi in questo modo, con le parole usate oggi sulla stampa dal consigliere regionale di Alleanza Nazionale Franca Romagnoli, la situazione di tensione creatasi a Fermo, dopo il rinvio in Senato del voto sulla nuova provincia.

"Le minacce della Lega sono state il pretesto per votare Monza? - dicono i cittadini - Bene, adesso le nostre minacce saranno il pretesto per sancire il voto per Fermo". Occhio per occhio, dente per dente. Domani mattina, una folla di manifestanti metterà in atto un sit in di protesta davanti al casello dell'A14, nei pressi della chiesa di Marina Palmense. "Bloccheremo il traffico - dicono - vediamo se non si accorgeranno di noi!".

Passano ai fatti, insomma, i cittadini stessi, dopo che i politici, ieri, avevano minacciato il congelamento delle candidature al consiglio provinciale. Da destra e sinistra era arrivata un'unica proposta: autosospendere i consiglieri eletti, nel caso la provincia non venga votata nemmeno mercoledi prossimo, giorno più indicato ad essere scelto dall'assemblea dei capigruppo.

"Ci hanno provocato, ora è giusto che sappiano che non abbiamo nulla in meno dei brianzoli!", tuonano i più giovani che preparano la manifestazione di domani.

Una reazione che non lascia dubbi sulla volontà che gli stessi abitanti del fermano hanno di veder riconosciuta la loro indipendenza da Ascoli.

"Le ultime affermazioni di Ciccanti - dicono - nemmeno ci toccano più. Lui non può più fare niente, è uscito sconfitto già da un pezzo". Adesso, per tutti, quelli da braccare sono i politici di Palazzo Madama. E, anche se a 300 km di distanza, c'è da scommeterci che i fermani ci riusciranno.

14/05/2004





        
  



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