Requisitoria sull'ospedale da parte del consigliere Olivieri
San Benedetto del Tronto | Basta con i falsi propositi: è ora di avere risposte concrete sul futuro dell'ospedale di San Benedetto del Tronto
di Federico Olivieri*
C'è un malessere ed un disagio evidente tra i nostri operatori sanitari, determinato dalla consapevolezza del declino rapido della struttura ospedaliera che in breve tempo imploderà per le sue inefficienze. Questa è la constatazione di un operatore sanitario chiamato dai cittadini alla rappresentanza politica di una realtà palese e tangibile fatta di tecnologie che si avviano ad essere obsolete, carenze di personale gravissime assieme alla evidente paralisi decisionale che colpisce la Regione Marche.
Certamente la situazione economica congiunturale non è delle migliori. Tuttavia appare alquanto strano che nei vicini nosocomi di Fermo ed Ascoli Piceno vengono riversati enormi fondi per la ristrutturazione, la reingegnerizzazione e la valorizzazione dell'attività sanitaria. Le piante organiche mediche e dei collaboratori paramedici sono evidentemente squilibrate a nostro discapito; perfino strumentazioni più banali come l'elettroencefalografo, il radioscopio per ortopantomografia si fanno attendere e soprattutto fanno attendere i sambenedettesi.
La tanto attesa UO di neurochirurgia, promessa da tempo all'ospedale di San Benedetto, sembra verrà dirottata ad Ascoli Piceno, dequalificando ancor più il nostro "Madonna del Soccorso". Penso che ciò possa costituire un'ulteriore beffa ai danni del nostro nosocomio e della sanità in generale. Credo che la volontà sia quella di cancellarci! Valorizzare le attività sanitarie territoriali è una scelta condivisibile dove esista una struttura ospedaliera forte, efficiente, che risponde alla domanda di salute dei cittadini e poi deleghi agli operatori del territorio la continuità assistenziale.
L'ospedale civile ha invece carenze funzionali gravissime che vanno sanate in maniera prioritaria rispetto al resto. Parlo di file interminabili al pronto soccorso, con pazienti anche sofferenti che non trovano una dignitosa sistemazione per la carenza di posti letto (ulteriormente ridotti negli ultimi giorni) attese interminabili per esami e visite mediche ed inoltre personale stremato per le carenze organiche da terzo mondo e da carichi di lavoro pesantissimi. Carenze tali da dover essere denunciate alle autorità giudiziare insieme ai responsabili del dissesto. Siamo stufi noi sambenedettesi dei proconsoli con mandato di smantellamento della nostra realtà (Dott. Angelone).
Evidente è la distanza siderale con la vicina Asl di Ascoli dove l'ing. Maresca è stato sempre riconfermato pur avendo sviluppato in maniera autonoma, rispetto alle scelte regionali, un programma di potenziamento dell'Asl ascolana. E noi sambenedettesi che cosa vogliamo fare? Vogliamo solo stare a guardare di fronte allo scippo che si sta compiendo? In aggiunta a tutto ciò il nostro sindaco, capofila della conferenza dei sindaci, assume un atteggiamento di buoni propositi senza impegni reali: sono necessarie prove tangibili e concrete in grado di bloccare e invertire questo trend negativo che colpisce la sanità sambenedettese!
Occorre uno sforzo comune del consiglio comunale e delle forze politiche che lo compongono per innalzare vere e proprie barricate contro la prossima possibile messa in liquidazione dell'ospedale.
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13/05/2004
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