Ciccanti: "Saltate tutte le ipotesi di discussione delle tre nuove province prima del 13 giugno".
Fermo | L'attesa della relazione tecnica sospende ogni parere della 5 commissione e, senza questo parere, la prima commissione affari costituzionali rimane bloccata nell'esame degli emendamenti.
La 5 commissione bilancio - come da tempo aveva avvertito il Sen.Amedeo Ciccanti - ha valutato necessaria una nuova relazione tecnica che preveda tutte le nuove richieste di chiarimento in merito alle spese che erano state quantificate con il primo voto della Camera dei Deputati.
La sottocommissione pareri aveva espresso con diverse argomentazioni la mancanza di copertura finanziaria per diversi articoli e la inconsistenza delle quantificazioni relative ai diversi uffici decentrati dello Stato (prefetture, questure e altri uffici). Il Governo non poteva rimanere indifferente di fronte alle argomentazioni dei senatori intevenuti (il Sen.Ciccanti aveva addirittura presentato uno studio con tanto di cifre e concrete considerazioni tecniche, che ha corredato la sua relazione).
Sicche' oggi dopo le insistenze dei comitati promotori, il Governo ha fatto sapere attraverso il Sottosegretario Sen.Vegas che presentera' una relazione tecnica da parte del Ministero dell'Interno, ma che la stessa dovra' essere avallata anche dal Ministero del Tesoro, superando cosi' "furbizie" che nel passato hanno generato infondate aspettative.
L'attesa della relazione tecnica sospende ogni parere della 5 commissione e, senza questo parere, la prima commissione affari costituzionali rimane bloccata nell'esame degli emendamenti.
Va detto che una volta arrivata la relazione - ci vorra' qualche mese a tutto voler concedere - non e' detto che poi il parere sia positivo.
Il Sen.Ciccanti che aveva tentato di giocare questa carta gia' in commissione affari costituzionali, subendo un prevedibile diniego, non ha desistito ed ha portato avanti con convinzione le sue opinioni, ottenendo l'atteso risultato nella sua commissione bilancio dove aveva giustamente detto: "li' gioco in casa e conosco il modo di ragionare dei commissari e so che sono persoe serie e non fanno giochetti". Ha avuto ragione nel pensare che le pressioni - forti, assillanti e decise - non avrebbero influenzato il rigore e la coerenza della Commissione.
Della questione adesso se ne riparlera' dopo le elezioni, quando la situazione sara' ancora piu' deteriorata per quanto rigurda la situazione finanziaria, senza contare delle questioni di merito che appaiono ancora piu' complicate.
La sottocommissione pareri aveva espresso con diverse argomentazioni la mancanza di copertura finanziaria per diversi articoli e la inconsistenza delle quantificazioni relative ai diversi uffici decentrati dello Stato (prefetture, questure e altri uffici). Il Governo non poteva rimanere indifferente di fronte alle argomentazioni dei senatori intevenuti (il Sen.Ciccanti aveva addirittura presentato uno studio con tanto di cifre e concrete considerazioni tecniche, che ha corredato la sua relazione).
Sicche' oggi dopo le insistenze dei comitati promotori, il Governo ha fatto sapere attraverso il Sottosegretario Sen.Vegas che presentera' una relazione tecnica da parte del Ministero dell'Interno, ma che la stessa dovra' essere avallata anche dal Ministero del Tesoro, superando cosi' "furbizie" che nel passato hanno generato infondate aspettative.
L'attesa della relazione tecnica sospende ogni parere della 5 commissione e, senza questo parere, la prima commissione affari costituzionali rimane bloccata nell'esame degli emendamenti.
Va detto che una volta arrivata la relazione - ci vorra' qualche mese a tutto voler concedere - non e' detto che poi il parere sia positivo.
Il Sen.Ciccanti che aveva tentato di giocare questa carta gia' in commissione affari costituzionali, subendo un prevedibile diniego, non ha desistito ed ha portato avanti con convinzione le sue opinioni, ottenendo l'atteso risultato nella sua commissione bilancio dove aveva giustamente detto: "li' gioco in casa e conosco il modo di ragionare dei commissari e so che sono persoe serie e non fanno giochetti". Ha avuto ragione nel pensare che le pressioni - forti, assillanti e decise - non avrebbero influenzato il rigore e la coerenza della Commissione.
Della questione adesso se ne riparlera' dopo le elezioni, quando la situazione sara' ancora piu' deteriorata per quanto rigurda la situazione finanziaria, senza contare delle questioni di merito che appaiono ancora piu' complicate.
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06/04/2004
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