Anche l'inventore del calcio balilla ha studiato al Montani
Fermo | Al via i festeggiamenti per i 150 anni dell'Istituto Tecnico Montani. Tanti ricordi e forti emozioni in occasione dell'inaugurazione della mostra sul secolo e mezzo di storia dell'istituto. Colonnella: Questa scuola mi ha portato fortuna".
di Luca Moriconi
Centocinquant'anni e non li dimostra: l'ITIS Montani è come il buon vino, più invecchia più si fa speciale. Sono ufficialmente partiti, dunque, i festeggiamenti per il secolo e mezzo di storia dell'Istituto Tecnico Montani, il primo ad essere diventato da subito una struttura di riferimento a livello nazionale per l'eccellenza della formazione tecnico-scientifica.
Dal 1845, anno della sua fondazione, fino ad oggi, si sono formate al Montani intere generazioni di ragazzi divenuti poi stimati professionisti presso le aziende italiane e internazionali.
Questa mattina, in occasione dell'inaugurazione della mostra "Scuola tecnica e società moderna", erano presenti tutti, allievi del presente e del passato, e tra quest'ultimi anche il presidente della Provincia Pietro Colonnella. "Mi sono diplomato proprio qui all'Iti trent'anni fa, nel 1975 ha raccontato Colonnella e dentro porterò sempre il ricordo della Fermo di quegli anni, vivace e piena di impegno come lo è adesso.
In questa scuola ho ricevuto non solo una formazione tecnica, ma anche umanistica, oltre ad una grande passione civile". Gli ha fatto eco un altro illustre ex allievo della scuola, l'imprenditore Mario Clementoni che attualmente ricopre anche la carica di presidente degli ex allievi del Montani: "Qui ho studiato e ho lavorato, ho appreso le basi della tecnica, questa scuola ha qualcosa di magico" è stata la sua testimonianza.
E di quegli anni, Clementoni ricorda un suo compagno di banco, un altro di quelli che poi avrebbero fatto strada: "Si chiama Claudio Cecchetti, il suo nome non dice molto, ma è stato lui ad inventare il "calcio Balilla".
Grandi emozioni per chi ripercorre la storia di questa scuola, fondata per volere dei conti Gerolamo e Margherita Montani pochi anni prima dell'unità nazionale. Proprio con l'unità il Montani venne trasformato in Istituto d'Arti e Mestieri per le Marche; per scelta degli illuminati politici fermani che lo vedevano, profeticamente, come elemento di sviluppo del territorio, l'Iti venne strutturato secondo i modelli europei d'avanguardia dell'epoca, in particolare quello francese.
Così il Montani fu il primo ad associare alla logica dell'insegnamento quella del convitto. Dal secolo scorso in poi, per l'istituto fermano è stato un crescendo di fama inarrestabile, che ha portato a studiare a Fermo, oltre a Clementoni, anche Aristide Merloni, i fratelli Benelli, Nardi. E a questi grandi capitani d'industria, vanno aggiunti anche nomi della politica di oggi, tra cui lo già citato Colonnella, l'ex sindaco Ettore Fedeli, e Antonio Di Pietro.
"L'Iti è l'espressione massima della fermanità ha detto il sindaco Saturnino Di Ruscio ed è una vera e propria fucina di grandi talenti". "Io non sono un ex alievo ha precisato Di Ruscio ma tanti miei amici, oggi apprezzati imprenditori, lo sono stati. Complimenti a chi ha saputo rendere grande questa vera e propria istituzione".
Molto emozionata anche l'attuale preside del Montani, Silvia Fazzini: "Per me è un onore guidare una scuola come questa ha dichiarato nella quale ancora oggi cerchiamo di dare una formazione integrata, che possa essere completa per i ragazzi che escono e affrontano il mondo del lavoro".
"Mi auguro ha concluso la preside che il passato prezioso faccia brillare il futuro del Montani". Fino al prossimo settembre resterà aperta la mostra nei locali dell'istituto, realizzata in collaborazione con la Provincia di Ascoli Piceno e il Comune di Fermo, che si compone di sette sezioni sul tema "L'Istituto Montani e la società moderna a confronto".
Verranno esposti documenti storici e strumentazioni del Montani e di alcune scuole tecniche italiane e francesi. 150 anni di storia raccontati attraverso una scuola come il Montani, dove il passato e il futuro convivono magnificamente.
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06/04/2004
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