Comunicato della sezione sambenedettese dell'ANPI
San Benedetto del Tronto | Continuano le polemiche tra la sezione locale e quella provinciale.
Riceviamo dal Signor Tremaroli il seguente comunicato che pubblichiamo integralmente:
Anche questa volta tre nostri comunicati non sono stati portati a conoscenza dei cittadini. Sono diciotto mesi che ci private della ospitalità e ciò ci addolora. Qualcuno ci ha voluto dire che avete ricevuto dal Comitato Provinciale ANPI di Ascoli, l'ordine di non pubblicare i nostri comunicati e lo rispettate perchè noi siamo "sotto" il provinciale che perora "sopra" il nazionale. Non ci hanno notificato azioni disciplinari di fronte alle quali il ricorso avrebbe dato, fino alla sentenza, la sospensione dell'azione.
Il provinciale non può fare quello che vuole, siamo disciplinati da regolamenti e norme statutarie che vanno rispettate. Ci meraviglia che alcuni giornali prendano ordini da Ente con attività diversa, quando gli articoli 3 e 21 della nostra Costituzione sanciscono la pari dignità sociale e personale. Tutti abbiamo il diritto di manifestare liberamente il nostro pensiero con le parole, lo scritto, ed altri mezzi di diffusione.
Sono trascorsi 18 mesi, e non abbiamo visto il Commissario che attendiamo presso la nostra sede, ove sono tutti i documenti della sezione ed altro materiale. Dimostrazione che il Comitato Provinciale non poteva e non doveva prendere tale provvedimento, quindi è stato un abuso. In questo periodo ci sono state commemorazioni di caduti, e i 44 iscritti della nostra sezione non sono stati invitati. Manteniamo viva la sezione e nelle date ricorrenti abbiamo sempre ricordato i nostri caduti. I responsabili e i complici pagheranno per i gravi danni subiti.
Il nostro presidente Tremaroli è stato accusato di non essere un partigiano, di essere stato visto in Ascoli, durante l'occupazione, con la divisa militare tedesca, oltre ad essere un falsario. Sembrerebbe inoltre che presso la Direzione Nazionale, risulti abbia fatto parte della R.S.I. Gradiremmo sapere il nome di quel vigliacco perchè meriterebbe di essere schiacciato come un verme.
Tornando al commissariamento, esso non è di competenza del provinciale perchè spetta al nazionale prendere provvedimenti disciplinari come da Statuto, e ci è stato confermato dal segretario nazionale dell'ANPI che ci ha consigliato di adire la magistratura. Quello che faremo.
E' un delitto oscurare la storia sambenedettese ed annullare l'attività democratica che è stata tanto proficua ed apprezzata. Siamo nella legalità perchè i nostri iscritti si sono sostituiti al Commissario e riuniti in assemblea straordinaria, hanno deliberato di respingere il commissariamento, l'espulsione del Tremaroli, e rifiutato il commissario Alberto Perozzi, intimo amico dell'Alessandrini da quando era vigile sanitario del nostro Comune. Inoltre sono stati riconfermati all'unanimità e con acclamazione, tutti gli organi direttivi. Le delibere delle assemblee dei soci hanno valore di legge, e vanno rispettate.
Il 5 giugno 2002 l'Alessandrini è stato condannato dal Giudice di Pace su querela del Tremaroli, ma non ha rispettato quanto convenuto davanti allo stesso per ottenere la remissione della querela. Il 22 c.m. dovrà comparire nuovamente davanti al Giudice di Pace, per rispondere alla querela della Prof.ssa Nebbia.
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06/04/2004
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