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Il Galateo e l'Ascoli Calcio

Ascoli Piceno | Considerazioni semiserie sulle gesta dolciamare dell'Ascoli Calcio

di Federica Poli

Non mi chiedete la marca della mia autoradio perché sinceramente non l'ho mai sentita neppure nominare. Se vi dovessi dire come si pronuncia questo nome impossibile, non saprei davvero rispondervi. Inevitabile per questo la presa in giro e le battutine, con risatine ironiche annesse, di tutti i miei amici.

Tra una canzoncina e l'altra, perché l'impianto comunque è strepitoso, eccomi qua pronta a sostenere i miei prodi in terra bergamasca.

Mister childebir, oggi non possiamo proprio perdere eh!

Speranzosa e sfrontata sono veramente convinta che i marchigiani possano far risultato in casa atalantina. C'è chi, ovviamente, cerca di farmi rinsavire mostrandomi ripetutamente la classifica della serie cadetta ma io, cocciuta (a detta degli altri) e irremovibile nelle mie idee (oddio con lauta ricompensa potrei anche mutarle adeguatamente) mi piazzo a vedere la mia bella (si fa per dire) partita.

In campo la formazione è un po' rimaneggiata ma tanto noi tifosi bianconeri siamo tarati per tutti i cambiamenti. Noi giochiamo a una punta, a due punte, con un uomo in meno, senza difesa, senza attacco, senza centrocampo, con una gamba sola, insomma, fino ad oggi le abbiamo provate quasi tutte.

Arbitra De Marco che è un nome a me noto, e, immediatamente, mi sovviene il perché: il giorno prima del black out nazionale diresse la gara contro il Napoli e concesse un rigore per parte. Magari, oggi, potrebbe anche darcene uno, solo a noi senza farsi vedere da nessuno. E lo schiaffetto ai neroblu ci risolleverebbe il morale e la classifica.

Al 3° minuto il mio preferito indiavolato Actarus Pià vola come sa fare lui verso l'area avversaria, punta Taibi ed effettua un bellissimo passaggio smarcante al centrale di difesa atalantino. Ehi, ricordategli che non gioca più con loro ora è dell'Ascoli! Mi sa che non se n'è accorto!

Appena cinque, e dico cinque, giri di lancette più tardi anche il Mastro, per la par condicio, fallisce il gollonzo del vantaggio.

Da una rapida scorsa alle maglie avversarie che vedo? Marcolini, Pazzini, Bernardini, Bellini allenati da Mandorlini. E' come se l'Ascoli avesse agli ordini di Ammazzalorso: Corso, Morso, Torso, Dorso. Sarebbe veramente un tocco di classe e io di classe me ne intendo, modestamente.

Antonelli, scuola Di Venanzio sui cross, sfiora il palo al 19. Qua si mette davvero bene. Stiamo dominando. Che vi avevo detto? Ehi, ma io ci capisco di calcio mica sono una quaquaraqua qualunque, sono una quaquaraqua DOC.

Al 33 cataclisma! Micio Micillo atterra (?) l'attaccante neroblu (manco ho capito chi è tanto sono accecata dalla rabbia) e De Marco che fa ? Pratica la sua specialità. Concede il rigore. Non contento di ciò mostra con fierezza il cartellino rosso al nostro estremo. A questo punto si scatena l'ira funesta del prode cavallopazzo, che si catapulta dalla giacchetta fosforescente e gli recita sulla faccia il rosario con tutti i misteri gloriosi e gaudiosi. Si becca una bella ammonizione per non aver declamato adeguatamente la litania proprio nella settimana pasquale.

Entra Saracinesca Maurantonio che nell'azionare la chiusura automatica si distrae un attimo e la serranda si inceppa. 1 a 0 gol di Gautieri.

Ric Martinelli si fa male lasciando solo Gian Inox Brevi e al suo posto Rambo Tentoni.

Secondo tempo sfoderiamo le nostre armi migliori. In campo il prezioso Corallo e fuori lo spento Modesto. (vabbè co 'sto nome che pretendeva!)

Tra un frizzo e un lazzo indovinate che vedo? Lì, in bella mostra il cartellone pubblicitario della marca della mia autoradio!

A questo punto la partita non ha più senso. Estraggo dalla borsa l'agendina con tutti i numeri dei miei amici e comincio a chiamarli in ordine alfabetico intimando ad ognuno di guardare bene sul televisore quello stemmino giallo che campeggia sul teleschermo. La prossima volta, gli ignorantoni, ci penseranno bene prima di prendermi in giro.

E, di contorno, proprio sotto il citato cartellone, Di Venanzio a terra con Marcolini in un turbine di passione. Spettacolo vietato ai minori!

Tra una finta di Montolivo e il rosario questa volta recitato da Inox e De Martis, che si inginocchia pure, Pazzini incornicia la gara con un 2 a 0 tondo tondo.

Saracinesca Maurantonio riesce, finalmente, a mettere a punto il guasto alla serranda e non entra più nulla.

Depressi, nuovamente sconfitti e avvilitissimi cerchiamo riparo tra le amene colline picene.

Ma ricordate che il Galateo insegna: ancora non siamo alla frutta perché prima ci devono servire il dolce!

05/04/2004





        
  



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