Ciccanti: "sull'istituzione della Provincia di Fermo stime dei costi non realistiche"
Fermo | Il senatore scrive ai ministri dell'economia e dell'interno per esporre motivi di contrarietà al nuovo Ente
di Giovanni Desideri
Il senatore Ciccanti (Udc) non demorde nella sua battaglia contro l'istituzione della Provincia di Fermo (per la quale si attende l'approvazione definitiva proprio da parte del Senato). In una lettera inviata lunedì 26 aprile ai ministri dell'economia e a quello dell'interno, il senatore scrive che "in relazione ai DDL 2561, 2562 e 2563, risulta allo scrivente una valutazione approssimativa da parte degli uffici competenti di codesti Ministeri circa le osservazioni ed i rilievi emersi dalla relazione del Sen. Tarolli e dal dibattito in 5ª Commissione. Infatti, ci si trova di fronte alla deprecabile circostanza che gli stessi uffici, a distanza di qualche anno, abbiano stimato la quantificazione degli oneri relativi alla istituzione delle tre nuove province, con valutazioni sempre più a ribasso, con notevoli differenze l'una dall'altra, nonostante il naturale incremento dei costi".
Seguono le cifre: "mentre con la 2ª Relazione Tecnica, nel solo biennio 2003-2004 si prevedeva una spesa di 179.078.138 euro, con la 3ª RT si prevede una spesa minore di 111.931.006 nel triennio 2003-2005 (nonostante si aumenta di un anno, si diminuisce di ben 67.147.132 euro la spesa complessiva!). Ci si trova di fronte ad una stima delle quantificazioni chiaramente falsata, a danno dell'Erario e in frode al Parlamento!. Da una stima analitica fatta per la istituenda provincia di Fermo (ved. All. 1), la falsificazione della realtà da parte di chi ha redatto la stima è evidente nel raffronto dei costi analitici per gli uffici della Prefettura e della Questura".
Ciccanti esamina inoltre le ragioni che a suo dire avrebbero falsato la stima: "sono state considerate "gratuite" in quanto concesse a titolo di comodato le sedi per gli uffici di Prefettura e Questura e dei Comandi della Guardia di Finanza (di quest'ultima tra l'altro non si fa nemmeno menzione nella quantificazione), senza che risulti alcunché in termini di atti amministrativi o privatistici (delibere di enti pubblici, ovvero atti notarili da dove risultino quali edifici e di quale proprietà). Così come non risulta verificata la idoneità degli immobili (se occorrono interventi di adeguamento o di manutenzione straordinaria e in capo a chi spettano gli oneri relativi)".
Ancora: "nella 2ª RT era stato previsto un "contributo integrativo" annuo di 6.158.00 euro per Barletta-Andria-Trani; di 10.337.080 euro per Monza-Brianza e 2.250.000 euro per Fermo. Nella 3ª RT questi contributi spariscono! Vengono cancellati ben 18.745.080 euro ogni anno per il triennio 2003-2005. Perché vengono cancellati?. Non servono? Erano superflui nella 1ª RT e nella 2ª RT? Niente affatto! Perché bisognava ridurre delle quantificazioni per "aggiustare" la 3ª RT!. Infatti, il Servizio bilancio, nella relazione ai tre DDL in parola pag. 6 così si esprime sul punto: "si segnala la mancata previsione, nella nuova RT, dell'erogazione del contributo erariale integrativo alle nuove province numerose volte previsto in occasione delle precedenti istituzioni di nuove province".
Conclusione: "in tutte queste vicende è deplorevole la mancanza di correttezza deontologica degli uffici competenti del Ministero dell'Interno, ma è altresì altrettanto deplorevole l'esonero dall'esercizio di controllo della Ragioneria Generale dello Stato, che elude i propri compiti stabiliti dall'art. 11 ter della legge 468/1978. La RGS ha il dovere di verificare la esattezza e correttezza delle quantificazioni elaborate dai Ministeri competenti e, se del caso, integrare. (
) La presente, pertanto, vale come collaborazione affinché gli uffici competenti tornino a meditare sul loro lavoro in relazione ai rilievi fatti dalla sottocommissione pareri della 5ª Commissione Bilancio del Senato, dal Servizio bilancio e dal Relatore Tarolli e, da ultimo, da questa circostanziata nota. Diversamente, quanto detto sarà oggetto di pubblica denuncia politica nelle sedi istituzionali preposte".
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29/04/2004
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