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E il Sole tornò a girare intorno alla Terra

| Via la Storia Antica...il Medio Evo...la Divina Commedia...il pensiero greco...

di emme

L'anno 2004 dalla fruttifera Incarnazione di Nostro Signore, segna, finalmente!, il ritorno al senso comune. Imposto con un tratto di penna d'oca ed inchiostro a base di tannino, il nuovo corso voluto da una pensosa ministra e sponsorizzato da un Ministeriale ignoto ai più, restituisce la vista e il ben dell'intelletto a ciechi e studenti svogliati, insegnando loro le cose come sono e non come dovrebbero essere.

Cribbio! ( come direbbe quel tale che è il Migliore di tutti noi e di scienze, Storia, filosofie ne sa una più del Diavolo e ci  guida ed ammonisce governando), ci vuol tanto a capire che il Sole gira intorno alla Terra?!

Non lo vedete con i vostri occhi? Ma che andate cercando, che vi fa negare l'evidenza ed inventare teorie astruse e presumere che, pensando, studiando, sperimentando, mettendo tutto e sempre in discussione, l'Uomo si avvicina alla verità, quando di verità ce ne sono mille, belle e pronte davanti agli occhi?

E poi, diciamocelo francamente : che gliene viene alle giovanette menti delle nostre scuole dal perdere tempo con la Storia Antica, che è roba passata, passatissima e pure un po' noiosa? Prendiamo esempio dal suddetto Migliore di Tutti che fece sbarcare Anchise nel Lazio e cambiò nome a Remo ingentilendo quel rude progenitore con un gentile vezzeggiativo. Fossimo ancora a cent'anni fa, un  Carducci, gran Prosatore in rima, ne avrebbe fatto strame. Oggi, in tempi men feroci e più leggiadri, non succede niente.

Via, dunque, la Storia Antica e sia ridotta a rozza favoletta ad uso dei più piccini. Via anche il Medio Evo, che, senza Storia Antica non si sa da dove viene fuori e via pure la Divina Commedia che, dicono, contrabbandi, fra un girone e l'altro,  l'embrione della ricerca naturalistica.

Via il pensiero greco, via la scoperta della phisis, la concezione della " techne", l'Uomo misura delle cose, il " conosci te stesso", la ricerca incessante, l'ansia di verità, in una parola il fondamento stesso della nostra attuale cultura.

Diceva Napoleone a servili genealogisti che la sua dinastia e la sua nobiltà cominciavano da lui stesso. Noi che non siamo Napoleone e non vogliamo fondare dinastie, ma ci lasciamo trasportare dalla corrente della ruggente fiumana della specie, se vogliamo salvare la nostra identità abbiamo un disperato bisogno di conoscere quella Verità che è esplorabile perché fatta da noi stessi, vale a dire la Storia.

Se poi ci mettiamo sopra il fatto che la Storia non è così lineare come sembra ed alcuni eventi sono più attuali e condizionanti di altri, appare quanto meno azzardato toglierci per decreto la nostra Storia.

Se ne deve essere reso conto perfino quel pensoso Ministeriale, fra una doglia e l'altra del parto di questi mostruosi decreti ed eccolo ammannire alle pargolette menti le favole della mitologia ( quale?...). Già mi immagino che festa e che cori quando i nostri rampolli verranno interrogati in " mitologia". Naturalmente, nessuno pretenderà che abbiano studiato sulle sudate pagine del Ramo d'Oro di Frazer.

Materia di insegnamento sarà il ciclo di Tolkien sul Signore degli Anelli. E' consentita qualche puntatine nella leggenda del Graal e cenni dell'Edda e i Canti Norreni. Se le cose saranno ben fatte ed i professori all'altezza dei nuovi compiti, i nostri Istituti scolastici, pian piano, diventeranno delle piccole Marienburg .

Già ora c'è chi pubblica libretti nei quali fa grande elogio ai Barbari ed al loro " spirito d'iniziativa" ( in passato ritenuto rovina, stupro, saccheggio e " distruzione di ogni cosa bella") deducendone, aimé, che la attuale conquista dello spazio interplanetario sia frutto della loro irrequieta ansia, non più di ricchezze rapinate e consumate, ma del loro peregrinare. Vuoi vedere che Ulisse, astutissimo, guardato in sospetto ai tempi suoi perché sapeva leggere e scrivere,non era un Elleno, ma un barbaro?!...

Così preparata ed educata la fantasia, gli ormai  puberi giovani subiranno il rude impatto del metodo scientifico applicato alla specie e si imbatteranno in un certo barbutissimo Darwin cui venne quella che Bertrand Russel definì " l'idea di maggior successo nella storia del
genere umano".

Tanto, tanto tempo fa, un Primate per qualche aspetto ancora misterioso, scese dagli alberi, camminò, accese il fuoco, scheggiò selci e cambiò lentamente aspetto. Le ginocchia passarono da dietro a davanti, la mandibola si rimpicciolì, la teca cranica crebbe a far spazio al cervello, l'arma più sofisticata che si potesse immaginare, onorò i suoi morti, seppellendoli o mangiandoli non importa, si fece venire la pelle nera dove il sole era troppo e bianca dove era poco ed eccoci qua, esseri della stessa specie, con gli identici cromosomi, peculiari ed unici, che, con la semplice nostra presenza su questa terra, neghiamo il concetto stesso di "razza".

Una realtà incontrovertibile, dicono gli scienziati e consentono i Papi, provata da evidenze che spuntano ormai come funghi. Una spiegazione accettabile del nostro vivere. Unaapoteosi della Ragione e del Metodo Scientifico.
Ai nostri pedagoghi, alla signora Ministra, a quel  Ministeriale il cui nome non mi dice niente, vorrei domandare se credono veramente di poter cancellare questa conquista, frutto delle capacità speculative dell'Uomo applicate a se stesso e, nel contempo, dare alla società giovani capaci di capire, studiare, ricercare, interpretare, inventare, senza che debbano andar per il mondo a rifarsi un bagaglio culturale accettabile ea cercare più accoglienti laboratori di ricerca di quanto non siano quelli del nostro felice Paese. Non è un caso che gli Insegnanti, per quanto avviliti da stipendi da fame ed insulsi programmi, abbiano ancora tanto orgoglio professionale da levarsi contro il misfatto che si sta consumando.

Questo non  aumenterà il loro assegno mensile, ma ridarà loro fiducia nel trovarsi a battaglia insieme al Gotha della cultura, l'accademia dei Lincei. E, si sa, non di solo pane vive l'Uomo.

Visto poi che anche le Idee, per quanto geniali, evolvono e un filo d'oro le lega in successione logica e temporale, sarà opportuno ad evitare improvvide riscoperte, che sparisca dai programmi scolastici Galileo e sparisca Newton e tutto il '600 e poi gli Enciclopedisti. Con una piccola, insignificante modifica della Storia, sarà bene che di Lavoisiere non si parli più e che Condorcet salga al patibolo stringendo in mano un pocket de " Le Dame Galanti" e non il suo amato Plutarco. Einstein vada in  perenne esilio e, con lui, Freud e non si nominino più.

Sarebbe anche opportuno istituire, ad uso dei professori di scuola media, un nuovo Sillabo e, giacché ci siamo, bruciare in pubblici roghi, in una con Erodoto, Tucidide, Livio, Tacito eccetera, il Sidereus Nuncius e l'Origine della Specie.

29/04/2004





        
  



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