Presentazione della CN2 Picchio
| ANCARANO - Presentata la nuova auto da corsa denominata Light, che completa verso il basso la gamma di prodotti della ditta.
La Picchio, con la presentazione della nuova auto da corsa denominata Light, completa "verso il basso" la propria gamma di prodotti. Oltre alla nuova light di 2000 cm3 di cilindrata, l'azienda ha in listino anche la SR2 di 3000 cm3 e la potentissima Daytona Prototype di 5000 cm3 di cilindrata per il mercato USA. La Light è un'auto che racchiude tutta l'esperienza di progettazione della Picchio in quanto sintetizza in un unico prodotto una grande raffinatezza costruttiva, innovazione ed eccezionale sicurezza al crash. Gli ingegneri progettisti, infatti, sono stati vincolati a creare un prodotto in grado di superare brillantemente le nuove prove prescritte dalla FIA in tema di sicurezza; i risultati sperimentali sono stati davvero eccezionali in quanto la cellula di sopravvivenza, sottoposta alle terribili sollecitazioni indotte dal ribaltamento e dall'urto contro un ostacolo fisso, è rimasta praticamente indeformata.
Questo grazie alla particolare struttura del telaio in traliccio di tubi in acciaio ad elevatissima resistenza ed alle strutture deformabili che invece hanno assorbito l'urto attutendo le sollecitazioni che si sarebbero scaricate sul pilota. La Light, su questo argomento, ha già conquistato un record: è la prima auto al mondo della categoria FIA CN a superare le prescritte prove di crash. Ma i progettisti sono andati oltre nel curare la sicurezza passiva, realizzando un posto guida in grado di mettere al sicuro il pilota anche oltre i limiti regolamentari, studiando che in caso di urto le sospensioni o parti di essa non possano colpire il pilota stesso.
Ma la Light è comunque un auto da corsa e deve essere vincente: ecco allora che molte innovazioni sono state realizzate ed alcune di queste saranno prossimamente brevettate. Il posizionamento del motore e cambio rispetto al pilota è infatti completamente innovativo e pur mantenendo una disposizione classica posteriore longitudinale, la distribuzione dei pesi è stata ottimizzata in modo da realizzare un inusuale carico sull'avantreno. Il valore record del momento polare d'inerzia ha consentito di ottenere un'auto che - si pensa - possa essere molto pronta a seguire i comandi del pilota, limitando gli effetti del sottosterzo che normalmente affliggono le auto da corsa a motore posteriore.
L'aerodinamica contraddistingue la competitività delle auto da corsa moderne e la Picchio ha curato molto questo aspetto non solo ottimizzando l'ottimizzabile, ma percorrendo nuove strade per la categoria. E' stata realizzata una carrozzeria ad elevata "permeabilità" e con una sezione frontale particolarmente ridotta. Le appendici aerodinamiche posteriori assicurano un elevato carico anche a basse velocità senza penalizzare la penetrazione a quelle più elevate. Anteriormente, non esistono appendici aerodinamiche perché tutto il carico è ottenuto mediante la particolare conformazione del muso e del sottoscocca. Per ottenere la massima competitività è necessario comunque assicurare una efficace dinamica del veicolo e l'insieme telaio-sospensioni è stato oggetto di cure maniacali, sia per ottenere un telaio particolarmente rigido che per ottimizzare i cinematismi delle sospensioni.
Anche in questo settore la Picchio Light segna primati: si tratta infatti della prima sport che adotta il monoammortizzatore sia anteriormente che posteriormente. Soluzione, questa, che abbinata a bracci particolarmente lunghi assicura una grande costanza di comportamento anche in presenza delle escursioni elevate che normalmente si verificano nelle gare in salita. Ma l'innovazione non ha risparmiato né il motore né il suo ancoraggio al telaio. Grazie ad un accordo con il preparatore del motore stesso, Galetti, è stata sviluppata una versione specifica per la Picchio, che rende il motore particolarmente performante e parte integrante della rigidezza del telaio.
"Dulcis in fundo": il design. Come noto, la Picchio ha un proprio centro stile, che anche in questo caso ha fatto un lavoro eccezionale coniugando al meglio il family feeling della marca con le nuove esigenze aerodinamiche e con la necessità di creare una linea che possa assicurare un valore nel tempo. Ciò perché siamo convinti che le cose belle, un volta esaurita la funzione per cui sono state create, mantengono, come le opere d'arte, un elevato valore nel tempo. I programmi di sviluppo della Light inizieranno con le gare in salita con l'apporto degli ingegneri della Picchio in collaborazione con Ivan Butti. Con il pilota ufficiale Rosario Iaquinta, la Picchio parteciperà la Picchio prendere parte al CIVM (Campionato Italiano Velocità Montagna).
Il lavoro che aspetterà il team non sarà né breve né facile, in quanto le innovazioni sono sostanziali ed importanti così che bisognerà acquisire una gran mole di dati, ma, fatto ciò, probabilmente entro fine anno, la nuova auto potrà conquistare molte vittorie. Per la pista si costruirà una seconda versione, che debutterà a fine anno: allo sviluppo di quest'ultima sarà designato il pilota ufficiale Alessandro Vitacolonna, che si cimenterà anche in quelle gare in USA e in Italia che la Picchio riterrà strategiche.
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17/04/2004
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