E' in libreria, da qualche settimana, un bellissimo ed inquietante libro della fotografa Barbara Di Cretico dal titolo "Galizia 2002- Nunca màis petrolio en el mar".

Bellissimo perché lo stile delle immagini scattate dalla Di Cretico conservano il fascino ed il glamour che hanno reso famosa la professionista come fotografa di moda e di costume.

Inquietante perché l'evento tragico che Barbara presenta, attraverso l'occhio attento del suo obbiettivo, rievoca nel lettore paure ancestrali sulla precarietà del mondo. 

Il 13 novembre 2002, la petroliera Prestigi, appartenente ad una compagnia con sede ad Atene e battente bandiera Liberiana, naufraga a pochi chilometri dalle coste della Galizia.

In poche ore tutta la costa della Galizia è inquinata.

I numeri riportati nell'introduzione sono di quelli che fanno paura: 77 mila le tonnellate di petrolio Fuel n°6, 23.566 gli uccelli recuperati morti, 200/300 mila totale uccelli stimati morti, 1.400 volontari collegati all'Associazione Seo ,326.914 volontari secondo El Correo Gallego.

Il Prestige, per disastro ambientale, è secondo solo all'Erika e poteva accadere solo pochi mesi dopo anche davanti al Conero, nella nostra regione. "Credo che il disastro ecologico in Galizia ci riguardi tutti. E succederà ancora, ci sono troppe vecchie petroliere in giro, troppo fatalismo. Troppe 'priorità' ed interessi politici" afferma Barbara Di Cretico. "Ci vorranno molti anni perché quella terra guarisca. Se guarirà. La gente di Galizia ha dimostrato grande solidarietà e ostinata speranza. Impariamo da loro, ma soprattutto preveniamo, cuore aperto, occhi vigili, perché il nostro futuro è adesso."

Un libro bellissimo ed inquietante. Per non dimenticare, perché non accada. Mai più.