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Nuovi scenari nel panorama turistico Piceno.

| "Le Marche turistiche non vanno analizzate esclusivamente da un punto di vista balneare o montano"

di Emidio Galiè

Un nuovo scenario va delineandosi nel panorama della domanda turistica nelle Marche e in particolare nel Piceno.
Le enormi potenzialità della nostra regione, in materia di turismo, sono ben note alle Amministrazioni locali che già tanto hanno fatto per la promozione del territorio, in Italia e all'estero.

Ciò ha prodotto risultati evidenti, riscontrabili presso gli operatori dell'industria turistica tradizionale e, conseguentemente, nell'economia di tutta la regione.
L'enogastronomia marchigiana ha acquisito una sua personalità, distinta ed originale. E' celebre e ricercata: vini bianchi e rossi sono ormai considerati classici, vincono premi, compaiono nelle guide enologiche e negli scaffali di enoteche estere prestigiose, ma soprattutto vengono acquistati ed amati.

E poi la terra! Questo tesoro scintillante, discreto e misterioso, che ovunque mostra il lavoro dell'uomo, svolto con amore, dedizione e fatica, anche nei luoghi collinari più ostili.

Le Marche turistiche, dunque, non vanno analizzate esclusivamente da un punto di vista balneare o montano. E necessaria l'analisi di tutta una serie di aspetti che, interpretati correttamente e, soprattutto, tempestivamente, possono permetterci di delineare tendenze turistiche già in atto da qualche anno nella nostra terra e destinate a rappresentare il futuro del turismo diversificato del territorio.

Quantità e qualità della domanda sono mutate significativamente nel corso dell'ultimo decennio: vacanze più brevi, non necessariamente balneari.

Tuttavia, all'attenzione della domanda che si sta rivolgendo sempre di più verso i tesori dell'entroterra, non fa riscontro un corrispondente aumento dell'offerta delle strutture ricettive, né tanto meno un adeguamento della qualità e degli standards del servizio offerto.

Sempre più spesso è possibile vedere turisti europei, e non più solo tedeschi, aggirarsi nelle nostre contrade, avidi di conoscenza ed appassionati di nuove scoperte, disponibili a nuove amicizie, pronti a lasciare una parte del loro cuore — e dei loro denari — nel Piceno.

I tempi di reazione di questa categoria di turisti, quella dei Tour Operators attraverso i quali raggiungono la nostra terra dal loro Paese di origine, sono infinitamente più brevi rispetto a quelli che il nostro sistema ricettivo necessita per adeguarsi alla crescente domanda.

Senza che in molti se ne siano accorti, una parte crescente della domanda, al pari quanto accade con successo in Toscana, si rivolge al cosiddetto "self-catering". Questa locuzione, mutuata dall'inglese, rappresenta, in sostanza, l'affitto di case coIoniche e ville immerse nelle bellezze della natura, strutturate ed arredate con gusto, attrezzate di tutto punto — cucina compresa — e dotate di piscina.

La locuzione stessa e indizio che la domanda proviene principalmente dalla Gran Bretagna e da altri paesi anglosassoni, come Stati Uniti ed Australia. Le permanenze tipiche hanno una durata di una settimana o due, a partire dalla tarda primavera fino all'autunno.

Si tratta di un turismo di livello economico decisamente superiore a quello tradizionale, ad esso complementare, anche considerando l'attività dei bed and breakfast, che non va a porsi in concorrenza con il settore alberghiero, offrendo quest'ultimo un prodotto del tutto diverso.

Non stiamo, dunque, parlando di una nicchia ma di una fascia di mercato media alta, qualificata e qualificante, con ricaduta immediata nel commercio locale, in quanto i turisti che vi aderiscono, fruiranno di ristoranti, supermercati, musei, negozi d'abbigliamento e quant'altro nel corso della loro vacanza.

L'offerta di questa tipologia di case nel Piceno, è al momento, ancora molto esigua; ma del resto i tempi di evoluzione del mercato sono notevolmente più rapidi di quelli di reazione degli enti, strutture pubbliche e private locali. Un forte elemento di concorrenza a questo nuovo trend turistico, inoltre, è rappresentato da una sorta di colonizzazione immobiliare da parte di privati ed organizzazioni straniere, che acquistano case sul nostro territorio, le ristrutturano, e le adibiscono a strutture ricettive.

Resta però il fatto che il self-catering è comunque una grande opportunità per l'economia turistica picena.
Necessita di tempo per attecchire a livello istituzionale, a livello imprenditoriale e di formazione.

12/04/2004





        
  



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