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D'Angelo ribadisce: "fare presto per la Sentina"

San Benedetto del Tronto | Indetto per venerdì 2 marzo un Consiglio comunale aperto sull'istituzione della riserva naturale

di Giovanni Desideri

Stringere i tempi per richiedere i finanziamenti alla Regione per l'istituzione dell'area protetta della Sentina (206 mila euro) ed estendere la zona a protezione integrale al suo interno, fino al Tronto: è l'appello che il consigliere regionale dei Verdi Pietro D'Angelo torna a rivolgere all'amministrazione comunale di San Benedetto del Tronto. D'Angelo ha tenuto una conferenza stampa questa mattina (martedì 30 marzo), alla presenza del portavoce cittadino del partito Giuseppe Iaconi.

Sull'istituzione della riserva naturale della Sentina si svolgerà venerdì 2 aprile un Consiglio comunale aperto con inizio alle 20,30.

"Negli ultimi tre anni sono riuscito a fare inserire nel bilancio regionale 206 mila euro all'anno per l'istituzione della riserva della Sentina, ha detto D'Angelo, ma l'amministrazione di San Benedetto ogni volta si è lasciata sfuggire l'opportunità. La Regione non poteva convocare la conferenza degli Enti coinvolti se questi non avevano raggiunto tra loro un accordo. Ancora più consistenti sono i fondi persi per il recupero dell'area, dal momento che i 206 mila euro annui riguardavano soltanto l'ordinaria amministrazione della riserva, qualora fosse stata istituita. Questa volta l'iniziativa è stata presa, coinvolgendo la Provincia di Ascoli. Spero che sia la volta buona. Ma in ogni caso i fondi per il 2004 dovranno essere richiesti, dietro presentazione di un progetto, entro il 30 giugno, termine per l'approvazione del bilancio regionale consuntivo".

"La proposta di noi Verdi, ha proseguito D'Angelo, è condivisa da altre forze del centrosinistra locale [i DS e Rifondazione, n.d.r.] e riguarda l'estensione della fascia protetta fino al Tronto. Questo non pregiudicherebbe alcun altro eventuale progetto, perché l'area mancante è priva di casolari. Il Comune di Ascoli è proprietario di più del 60% della Sentina, pertanto sarebbe bene che il Comune di San Benedetto raggiungesse un accordo con Ascoli. In caso contrario nulla impedisce a San Benedetto di andare avanti per la sua strada".

Al momento, in vista dell'istituzione della "riserva naturale regionale generale orientata della Sentina", è in fase di discussione tra Comune di San Benedetto, Provincia di Ascoli e Regione Marche un documento di indirizzo, che contiene proposte su "perimetrazioni" e "zonizzazioni".

L'intera area misura 179,55 ettari: 17,92 ettari (fascia costiera nord, priva di casolari) vengono proposti come "zona a tutela integrale" (vietato qualsiasi genere di intervento); 70,73 ettari come "zona di protezione" (vietate nuove costruzioni, consentiti il restauro e il risanamento conservativo dei casolari, senza ampliamento né modifica della destinazione d'uso); gli ultimi 90,90 ettari vengono proposti come "zona di promozione economica e sociale" (con vincoli del Piano Paesistico Ambientale Regionale o PPAR: ristrutturazioni e ampliamenti non superiori al 15% su parere del "consiglio della riserva" e nuove costruzioni vietate).

Sulla Sentina gravano inoltre tre altri vincoli: longitudinalmente, circa la metà dell'area è "Sito di interesse comunitario"; la zona nord è "area floristica protetta" e quella sud, fin oltre il Tronto, è "zps": "zona di protezione speciale".

Per i primi tre anni si propone di affidare la gestione della riserva alla Legambiente e alla Lipu. Successivamente subentrerebbe un "consiglio di gestione" con un presidente indicato dal Comune di San Benedetto (sentita la Regione) e un membro per ognuno degli altri Enti coinvolti: i Comuni di Ascoli e di San Benedetto, la Provincia di Ascoli, la Regione Marche.

30/03/2004





        
  



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