Mentre, da una parte, il sindaco Marconi sostiene che è ingiusto additare le amministrazioni comunali di non aver fatto nulla contro la crisi calzaturiera Mirko Steca, consigliere comunale e presidente del circolo di An, replica con decisione. Ha racchiuso in un comunicato stampa il suo pensiero.

"Servizi, infrastrutture, promozione del territorio, incentivare sia l'associazionismo di imprese sia la creazione di un marchio locale, corsi professionali specifici all'avanguardia per operai, impiegati ed imprenditori, incentivazione del lavoro giovanile Ecco cosa potevano fare il Comune e la Provincia! Iniziative che non avrebbero impedito la crisi che le istituzioni locali avevano il dovere di garantire. Solo così si può avere la coscienza a posto".

"A Monte Urano gli imprenditori sono stati abbandonati" denuncia Steca.

"Dopo aver avuto l'ottima intuizione di creare un'area artigianale, il Comune si è fermato. Del centro direzionale su cui il centro sinistra aveva puntato non c'è traccia. Il Comune avrebbe potuto promuovere sia la costituzione di consorzi di imprese e sia la creazione di un marchio di produzione legato al territorio. Marconi non può dire di avere la coscienza a posto solo per aver convocato un consiglio comunale dove è stato lanciato un allarme per una situazione preoccupante che tutti conoscevano già da tempo.

Lo stesso dicasi per le istituzioni locali, tutte amministrate dal centro sinistra: provincia e regione. Le infrastrutture del Fermano sono da terzo mondo e le risorse per i corsi di formazione sono state sempre sbilanciate verso l'ascolano; il territorio che non ha mai goduto a tutti i livelli della dovuta e meritata considerazione".