Rosini si candida alle Provinciali
San Benedetto del Tronto | Rosini: "Con la mia candidatura voglio provare a invertire la rotta, a costo di gravi danni e col pericolo di non raggiungere lo scopo".
di Vincenzo Rosini*
Le elezioni provinciali sono seguite con molta attenzione non solo, com'è ovvio, nella nostra provincia, dove già i candidati di ciascuno schieramento si stanno dando delle gran gomitate ai fianchi, ma in tutta Italia. Si tratta anche di verificare a chi giovi elettoralmente la vittoria delle nascenti province di Monza (nord), Fermo (centro) e Barletta (sud) contro una concezione centralista del territorio locale e nazionale. Una specie di sperimentazione in vivo ma in piccolo su: "a quale schieramento e a quale partito giova l'autonomia amministrativa? "
A me queste elezioni lasciano molto perplesso. Cambia qualcosa per il cittadino se al posto di Piunti va Scaltritti o al posto di Mandozzi va Donati? Credo che i problemi occupazionali crescenti e di qualità della vita sempre più scadente che ci sono stati con Colonnella ci saranno anche con il suo successore. Non leggo nomi capaci di invertire il trend.
Non credo più ai candidati e ai loro programmi, né in provincia di Ascoli, né altrove. Ha detto recentemente un noto editorialista, "non credo alla democrazia rappresentativa, che non è una democrazia, ma un regime di minoranze organizzate, di oligarchie politiche, economiche e criminali in perenne competizione per il potere e complici nello spartirselo, che schiacciano il singolo, l'uomo libero, colui che non accetta di infeudarsi, cioè proprio quell'individuo di cui il pensiero liberale voleva valorizzare meriti, capacità, potenzialità contro le pretese totalizzanti dello Stato". (M. Fini. R. del Carlino).
Ho provato sulla mia pelle la validità dell'affermazione come consigliere di maggioranza nell'amministrazione di centrodestra di San Benedetto. Mi sono reso amaramente conto che chi non fa parte del sistema, chi resta uomo libero da condizionamenti, chi non si piega a diventare un piccolo ingranaggio sinergico ai movimenti dell'intero meccanismo, viene individuato, isolato e poi espulso.
Con la mia candidatura voglio provare a invertire la rotta, a costo di gravi danni e col pericolo di non raggiungere lo scopo. Non nascondo che mi sento come in testa alla brigata leggera britannica a Bataclava durante la guerra di Crimea, ma ripeto a me stesso ed ai fedeli amici che nella vita bisogna osare; ché nessuno possa, ad esempio, dire sconsolato: "ma si poteva votare solo per Piunti o per Donati ". Siamo tutti pronti? CARICAAA!!
A me queste elezioni lasciano molto perplesso. Cambia qualcosa per il cittadino se al posto di Piunti va Scaltritti o al posto di Mandozzi va Donati? Credo che i problemi occupazionali crescenti e di qualità della vita sempre più scadente che ci sono stati con Colonnella ci saranno anche con il suo successore. Non leggo nomi capaci di invertire il trend.
Non credo più ai candidati e ai loro programmi, né in provincia di Ascoli, né altrove. Ha detto recentemente un noto editorialista, "non credo alla democrazia rappresentativa, che non è una democrazia, ma un regime di minoranze organizzate, di oligarchie politiche, economiche e criminali in perenne competizione per il potere e complici nello spartirselo, che schiacciano il singolo, l'uomo libero, colui che non accetta di infeudarsi, cioè proprio quell'individuo di cui il pensiero liberale voleva valorizzare meriti, capacità, potenzialità contro le pretese totalizzanti dello Stato". (M. Fini. R. del Carlino).
Ho provato sulla mia pelle la validità dell'affermazione come consigliere di maggioranza nell'amministrazione di centrodestra di San Benedetto. Mi sono reso amaramente conto che chi non fa parte del sistema, chi resta uomo libero da condizionamenti, chi non si piega a diventare un piccolo ingranaggio sinergico ai movimenti dell'intero meccanismo, viene individuato, isolato e poi espulso.
Con la mia candidatura voglio provare a invertire la rotta, a costo di gravi danni e col pericolo di non raggiungere lo scopo. Non nascondo che mi sento come in testa alla brigata leggera britannica a Bataclava durante la guerra di Crimea, ma ripeto a me stesso ed ai fedeli amici che nella vita bisogna osare; ché nessuno possa, ad esempio, dire sconsolato: "ma si poteva votare solo per Piunti o per Donati ". Siamo tutti pronti? CARICAAA!!
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03/03/2004
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