"Le Smanie per la villeggiatura
Fermo | Dopo Pirandello, Molière e Shakespeare, l'appuntamento è ora con l'italianissimo Carlo Goldoni.
Sabato 27 e domenica 28 marzo torna al Teatro dell'Aquila di Fermo nell'ambito della stagione di prosa promossa dal Comune di Fermo e dall'Amat la Compagnia Le Belle Bandiere / Diablogues una delle più intelligenti ed amate dal pubblico marchigiano, con "Le Smanie per la villeggiatura" di Carlo Goldoni.
La collaborazione artistica tra i due gruppi teatrali Le Belle Bandiere e quindi Elena Bucci e Marco Sgrosso da una parte e Diablogues cioè Stefano Randisi ed Enzo Vetrano dall¹altra -, che ha dato origine al fortunato progetto triennale di rilettura e reinvenzione dei testi classici Il berretto a sonagli, Anfitrione di Molière e Il mercante di Venezia, ha di fatto permesso la nascita di una compagnia solida, in grado di reggere un Orepertorio e che assomiglia a quelle della tradizione all'antica italiana.
Dopo Pirandello, Molière e Shakespeare, l'appuntamento è ora con l'italianissimo Goldoni, che allo stesso tempo riesce ad essere l'erede apparente della grande tradizione della commedia dell'arte italiana e il suo magistrale traditore. Il celebre drammaturgo ha infatti dato una forma definitiva ai misteriosi canovacci, limitando l'arbitrio degli attori, pur offrendo loro personaggi e ruoli meravigliosi, ha rubato e modificato gli esilaranti meccanismi teatrali dando loro un segno che, partendo dal puro divertimento, ha trasformato i suoi testi in brucianti manifesti e denunce di una crisi sociale e umana vissuta come malinconia dai personaggi, ma che diventa tragica ai nostri occhi.
E così alla fine di uno spettacolo che non lascia un attimo di respiro per il ritmo incalzante dei duetti, dei rovesciamenti, delle battute, si arriva a percepire un senso di vuoto e di sgomento. Quell'affannarsi intorno a futili problemi, quell'enorme dispendio di tempo, sentimenti e denaro in funzione dell'apparire, quell'intrecciarsi di rapporti incendiati dalla rivalità e dall'ipocrisia, dove l'amore e la passione prendono la forma quieta del dovere e della rispettabilità, e l'odio si traveste di smancerie che assomiglia tanto ai modelli di vita che la nostra cultura del quotidiano ci offre attraverso la finzione televisiva, che talmente permea le nostre vite da diventare reale, e trasmigrare nel pensiero e nei comportamenti.
Divertendoci, intrigandoci, Goldoni dolorosamente ci ammonisce, ma senza pedanteria. Ritroviamo in questa messa in scena il filo dell'ispirazione che ha guidato la Compagnia nei precedenti lavori: la follia travestita da normalità, il contrasto tra essere e apparire, le pulsioni dell'individuo in guerra con l'ordine cristallizzato del mondo sociale.
Tutti elementi che hanno affascinato la Compagnia spingendola ad indagare questo testo con il proprio inconfondibile stile, rinunciando alle scenografie filologiche ed elaborate, Otraducendo quell'italiano lontano che allora era la lingua della quotidianità in un parlare a noi vicino, ma mantenendo i segni del mondo di Goldoni, così da suggerire una lontananza da favola che aiuta, come spesso accade, a leggerne i sensi più profondi.
Per informazioni: botteghino Teatro dell'Aquila tel. 0734.284295. Biglietti da euro 10,00 a euro 25,00. Vendita on line sul sito www.amat.marche.it. Inizio spettacoli sabato ore 21, domenica ore 17,00.
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23/03/2004
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