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Terrorismo: l'Unione Europea fa quadrato

| Coordinamento unico e aiuto reciproco tra gli Stati membri

di Alberto Premici

BRUXELLES - Dopo i fatti di Madrid e le minacce che arrivano dai terroristi su prossimi obiettivi in Europa, si sono riuniti tutti i ministri della giustizia e degli affari interni dell'Ue. Nell'incontro è emersa la necessità di una maggiore collaborazione tra le intelligence e le forze impegnate di controlli nei posti a rischio. Da quì la necessità della nomina di un coordinatore unico europeo per la lotta al terrorismo sul quale si è avuta unanimità.

Pieno accordo inoltre sulla "clausola di solidarieta", proposta dalla presidenza irlandese: 'Nello spirito della clausola di solidarieta' stabilita dell'articolo 42 della bozza di Trattato costituzionale per l'Europa, gli Stati membri e gli Stati in via di adesione agiscono in accordo congiuntamente in spirito di solidarieta' se uno di essi e' vittima di un attacco terroristico. Essi mobilitano tutti gli strumenti a loro disposizione, incluse le risorse militari, per prevenire le minacce terroristiche sul territorio di uno di loro, per proteggere le istituzioni democratiche e la popolazione civile da ogni attacco terroristico e per assistere uno Stato membro o un paese in via di adesione sul suo territorio su richiesta delle sue autorita' politiche nel caso di un attacco terroristico'.

Le novità introdotte verranno ratificate in sede di Consiglio dei ministri degli esteri lunedi' e approvati dai leader dell'Ue il 25 e 26 marzo. In discussione anche l'obbligo delle impronte e foto digitali nei passaporti e banca dati comune. Accolte anche le proposte italiane sulla protezione di testimoni, pentiti e collaboratori e sul divieto di ingresso nei paesi UE i persone sospette sulla base degli accordi di Schengen.

L' Europa quindi si prepara nel concreto ad arginare un fenomeno che ormai appartiene a tutto il continente e che può colpire ovunque e chiunque; una  lotta verso un nemico invisibile, pronto a tutto, già ampiamente infiltrato ed integrato nei vari paesi del vecchio continente. La necessità di correre ai ripari è stata manifestata da tutti gli Stati membri, ciascuno intenzionato con energia a respingere ogni forma di terrorismo, stavolta sì "senza se e senza ma".

20/03/2004





        
  



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