19 Marzo: Festa del papà.
San Benedetto del Tronto | Nei nostri tempi è diventata di moda la figura dell'uomo - mammo. Oggi i padri si occupano della cura dei bambini, ed affrontano numerose responsabilità insieme alle madri.Ma spesso "la paternità è una carriera che ti viene imposta senza alcuna verifica".
di Adamo Campanelli
Da sempre relegato nel ruolo di educatore autoritario il papà italiano si sta scrollando di dosso questa etichetta.
Il papà non è solo più quello che "guadagna", ma anche colui che collabora attivamente alla vita quotidiana della famiglia. Fa la spesa, va a prendere i bambini da scuola e li aiuta a far i compiti.
Stando alle statistiche però, i papà italiani, risultano essere i meno presenti in Europa, dedicando in media 22 minuti al giorno ai propri figli.
Ma se fino a qualche tempo fa per un uomo sparecchiare la tavola o cambiare il pannolino al proprio piccolo era simbolo di debolezza ora sta diventando un qualcosa di cui andare essere fieri.
Soprattutto i papà più giovani, anche grazie a soggiorni all'estero, stanno prendendo sempre più sul serio il loro ruolo di padre. E non è quindi strano vedere padri frequentare con le future mamme i corsi di preparazione al parto e addirittura essere presenti in sala parto.
I papà di oggi sono quindi più consapevoli del loro ruolo che stanno pian piano facendo sempre più loro e che la stessa società (vedi il recente diritto al congedo valido anche per i neopadri) sta rivalutando.
Ed ora un pò di storia...
Nella tradizione popolare, San Giuseppe, sposo della Vergine Maria, è il santo protettore
dei poveri e dei derelitti, poiché i più indifesi hanno diritto al più potente dei Santi.
In questo giorno, si ricorda la sacra coppia di giovani sposi, in un paese straniero ed in attesa del loro Bambino, che si videro rifiutata alla richiesta di un riparo per il parto.
Questo atto, che viola due sacri sentimenti: l'ospitalità e l'amore familiare, viene ricordato in molte regioni con l'allestimento di un banchetto speciale. Così in alcuni paesi della Sicilia, il 19 marzo di ogni anno, si usava invitare i poveri al banchetto di san Giuseppe.
In questa occasione, un sacerdote benediva la tavola, ed i poveri erano serviti dal padrone di casa.
In alcune città, il banchetto veniva allestito in chiesa, e, mentre due sacerdoti servivano i poveri, un terzo predicava per nove volte, tante quante le pietanze che venivano servite.
Oltre a proteggere i poveri e le ragazze, San Giuseppe, in virtù della sua professione, è anche il protettore dei falegnami, che da sempre sono i principali promotori della sua festa.
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19/03/2004
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