"E' assurdo pensare oggi di avviare la campagna di vaccinazione contro la Lingua Blu, poiché mancano certezze sugli effetti del vaccino e sui rimborsi agli allevatori. Non possiamo dunque che contestare le scelte del Ministero alla Sanità, Sirchia".

E' quanto dichiara Giannalberto Luzi, presidente di Coldiretti Marche, in merito al decreto ministeriale col quale si impone di effettuare le vaccinazioni per la Blue Tongue anche nella nostra regione. Il tutto entro il 30 aprile. "Nelle Marche abbiamo circa 78mila bovini e 162mila ovini e nessuno di questi sarà al sicuro se dovesse essere avviata la campagna voluta dal Ministero – denuncia Luzi -. Non è possibile che un intero settore zootecnico debba essere messo a rischio a causa dell'assenza di linee di indirizzo valide. Quando è in gioco  l'esistenza stessa delle imprese, non si può accettare passivamente un provvedimento che sta causando confusione e gravissimi danni un po' dappertutto". Non a caso la Regione Marche, proprio su sollecitazione di Coldiretti, ha assunto una posizione forte a difesa delle imprese, facendo ricorso al Tar del Lazio contro la campagna di vaccinazione. "Una scelta coraggiosa – continua il presidente Luzi - che sta trovando alleati in altre regioni, tra cui il Lazio, la Toscana, la Sardegna, l'Umbria, la Sicilia, e che vorremmo sostenere concretamente depositando un ricorso 'ad adiuvandum' presso lo stesso Tribunale Amministrativo del Lazio, coinvolgendo tutte le realtà del mondo allevatoriale".

Il problema Lingua Blu, che, vale ricordarlo, non ha alcune effetto sugli essere umani, era sorto lo scorso autunno, con il blocco della movimentazione degli animali, diventando via via più drammatico. Soprattutto dopo che avevano iniziato a sorgere pesanti dubbi sugli effetti del vaccino il quale, come hanno denunciato a più riprese gli allevatori marchigiani, ha causato problemi di sterilità in molti animali, uccidendone altri.