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Lettera di Lorenzetti ai cacciatori, Settimio Capriotti: "scuse o denuncia"

San Benedetto del Tronto | L'assessore alle attività produttive, presidente della Federcaccia, accusa Rifondazione Comunista.

di Giovanni Desideri

Una lettera del 27 gennaio scorso dell'assessore alle attività produttive del Comune di San Benedetto Marco Lorenzetti agli associati della sezione sambenedettese della Federazione Italiana della Caccia (di cui è presidente), rinnova la polemica tra l'assessore e il consigliere di Rifondazione Comunista Settimio Capriotti. Quest'ultimo lo aveva accusato alcuni mesi fa (il 5 novembre scorso) di essersi servito della fotocopiatrice, della carta e dell'opera di dipendenti comunali per fotocopiare la proposta di legge sulle aree protette del senatore Ciccanti, suo compagno di partito, da inviare agli associati della stessa Federcaccia. Mezzi pubblici per fini privati, era l'accusa.

Nella lettera Lorenzetti scrive: "è una proposta innovativa a cui hanno aderito già oltre 80 senatori di centro destra e centro sinistra. Mai si era trovato tanto consenso intorno alle popolazioni della montagna ed ai cacciatori, che si sono visti negli anni sfrattati dalle loro montagne e dal loro mondo. Oggi, nei parchi, assistiamo alla vergognosa pratica della selezione dei cinghiali con trappole o abbattimento delle femmine senza alcuna etica venatoria. Tutto ciò a causa della scellerata gestione degli ambientalisti e dei loro direttivi dei parchi nominati direttamente da Roma".

Segue l'attacco a Rifondazione Comunista e a Settimio Capriotti (sebbene non citato), che ha chiesto le scuse di Lorenzetti, in mancanza delle quali presenterà denuncia per le seguenti affermazioni, contenute nella lettera: "nel mio impegno a portare avanti insieme al sen. Ciccanti la divulgazione della proposta della legge stessa, non è mancato il malinconico lamento di Rifondazione Comunista di San Benedetto, che (…) mi accusa di aver usato la mia carica istituzionale di assessore di questa città per fotocopiare le legge, minacciando di presentare un'interrogazione consiliare. Ancora una volta, come coloro che nascondono il viso nelle manifestazioni contro lo Stato e le istituzioni, nessuno ha avuto il coraggio di interrogarmi in Consiglio comunale per aver svolto un mio dovere istituzionale di informare gli amici cittadini cacciatori della proposta di legge. Come negli anni dei referendum contro la caccia non ho paura di esporre le mie idee e contrapporle a chi fino ad oggi si è distinto per affossare i valori morali e cristiani della nostra società".

11/03/2004





        
  



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