Il ricordo degli amici
Sant'Elpidio a Mare | "Non si può morire in questo modo"
di Stefania Ceteroni
Incredulità, sgomento e rabbia.
Rabbia per una morte assurda, per un destino che non ha voluto risparmiare il giovane Riccardo Rossi.
A Casette d'Ete, la frazione elpidiense in cui la giovane vittima viveva con la sua famiglia, con il passare delle ore all'incredulità e al dolore si è sovrapposta la rabbia per aver perduto un giovane in un modo così assurdo.
Una serata di divertimento, una come tante, mai avrebbe dovuto trasformarsi in tragedia. I suoi compagni, i suoi amici, hanno stentato a credere a ciò che, con il passare dei minuti, veniva confermato come triste realtà.
Riccardo amava andare in bicicletta, in mountain bike, che inforcava non appena poteva e non appena il tempo lo permetteva.
Era quello che aveva fatto anche nell'ultimo suo giorno di vita, quel sabato maledetto che ha avuto un così tragico epilogo.
I quattro giovani che erano con lui nel locale notturno Josephin sono stati trattenuti a lungo dagli inquirenti intenti a fare chiarezza attorno alla vicenda. Il giovane buttafuori, un ventiduenne di Castelfidardo, a sua volta interrogato, avrebbe ammesso le sue responsabilità fornendo, però, una versione dei fatti diversa da quella dei ragazzi.
Pare abbia respinto l'accusa di aver reagito in maniera esagerata ad un semplice diverbio. Pare abbia sostenuto di essere stato provocato all'interno del locale. Gli inquirenti sono al lavoro a ritmo serrato per fare luce sulla vicenda e fare chiarezza sull'accaduto.
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08/02/2004
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