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"Tutto può succedere"

Ascoli Piceno | Considerazioni semiserie sulle gesta dolciamare dell'Ascoli Calcio

di Federica Poli

Ho appena finito di scorrazzare per la città con la mia macchina nuova che mi accorgo che è domenica e l'Ascoli gioca in casa. Alla velocità della luce mi preparo e mi dirigo verso il Del Duca.

Per la strada incrocio diverse auto in cui sono stipate persone con sciarpette granata e allora mi interrogo sull'avversario di oggi, ah si è il Livorno di Lucarelli anzi no, è il Torino. Stavolta toccherà vedercela con Tiribocchi e Ferrante che, difficilmente, riescono a perdonare errori difensivi. Ragazzi state attenti là dietro!

Entro allo Stadio e la curva ospiti è stracolma e i supporters cantano felici. Ma che strano accento, non sembra quello piemontese.

Sono pronta a guardare quello che fa questa squadra in terra marchigiana e, mi accorgo che, coloro che mi sono vicini mi scrutano prima con sospetto mentre inveisco contro i granata di Rossi, poi si girano irritati e mi dicono che quella in campo è la Salernitana e che se voglio vedere il Toro devo aspettare domani.

Mannaggia che figura! Eppoi facevo pure la sbruffoncella con i tifosi. Mò non parlo più per i prossimi tre giorni. La fata turchina potrebbe per caso prestarmi una bacchetta magica? Oppure Frodo potrebbe per caso donarmi un attimo l'anello della discordia, solo un momentino, scompaio, scappo via eppoi lo rendo immediatamente! Lo giuro.

Dopo la figura barbina appena fatta sto zitta come una tomba e non parlo fino a nuovo ordine. Sennò la prossima volta che dico di capirci qualcosa di calcio mi defenestrano!

Vabbè sorvoliamo, capita anche ai migliori. In campo vedo i miei paladini della giustizia (esagerare è il mio peccato!) belli come il sole primaverile di questo splendido pomeriggio, e scorgo la fascia di capitano sul braccio del patagarru De Martis. Se la merita proprio, è davvero un bravo difensore, eppoi noi siamo una compagine che non si fa mancare nulla. Dalla pelata di Inox alla capigliatura folta e nera nera del sardo. Oppure è Inox col trapianto di capelli e qualche settimana alle Lampados?

La partita ha inizio e tra i campani manca Di Vicino che, per fortuna, sarà costretto a guardarci Da Lontano!

Lì davanti noi schieriamo Indio-Indiavolato e il nostro Co.Co.Co. il frizzantissimo Coca ColaCone.

In difesa a destra un volto nuovo, la dirigenza bianconera ha pensato che avendo lasciato alla corte di Patron Della Valle il gioiellino Trilogy Savini c'era bisogno di qualcuno di altrettanto prezioso, ed ecco a voi: Corallo.

A sinistra c'è Francois Modesto ehm, Francesco Modesto, ma ragazzi io sono poliglotta e adoro il francese e tutto ciò che proviene dalla Francia e questo nome è così charmant.

Ah per notizia, il Russo io non lo mastico!

Per quanto riguarda la partita, posso solo dire che il gigante Bogdani intimorisce non poco l'undici di childebir e Bombardini in tempo di attentati fa stare tutti sul "chi va là".

Speedy De Vezze cerca di dare movimento a centrocampo mentre Giorgino La Vista spinge non poco sulla sinistra,. Niente da fare, la difesa campana non si viola manco a Mezzanotti. E i granata sono in una Botticella di ferro!

A fine primo tempo ecco l'evento che potrebbe far saltare gli schemi degli allenatori e stravolgere il ritmo della partita. L'arbitro guarda Bombardini e…estrae il rosso! Non so perché ma "c'ha ragione!"

Quarantacinque minuti in superiorità numerica potrebbero giovare alla squadra bianconera, dai che ce la facciamo a vincere.

Poi mi accorgo che c'è un Cornelliusson tra gli avversari e mi vengono i brividi. Da piccola un mostro cattivo aveva questo nome e così vederlo scritto dietro la maglia di un giocatore mi riga gli occhi di terrore e non vorrei essere nei panni dei miei eroi. Ragazzi andiamo via, qua giocano sleali!

Noi però abbiamo Actarus tra i nostri e, Goldrake è il più forte! Vai Indio lancia i componenti e distruggi il nemico!

Ayroldi, intanto, cerca di aiutarci in quest'impresa ed espelle anche Longo. Ora si può solo vincere!

Ripenso al titolo del film che ho visto al cinema ieri sera "Tutto può succedere" e, allora, mi metto l'anima in pace. Uno squallido 0 a 0 in undici contro nove? Sigh!

08/02/2004





        
  



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