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Merlonghi: "politica assente sulla crisi dell'economia, ci vuole un fondo di solidarietà"

Ascoli Piceno | Il coordinatore regionale dell'Italia dei Valori interviene a proposito della crisi economica provinciale

di Giovanni Desideri

Il coordinatore regionale dell'Italia dei Valori Dante Merlonghi interviene con una nota (diffusa domenica 8 febbraio) a proposito della crisi economica che imperversa nella provincia di Ascoli: ultimo caso la crisi della Amcor, ditta con sede nello stesso capoluogo.

Merlonghi propone l'istituzione di un fondo di solidarietà, ma innanzitutto accusa i politici: "sarà mai possibile in questa provincia eleggere una classe dirigente che si impegni  con coscienza e competenza 24 ore su 24 affinché  alcune situazioni occupazionali e di sviluppo non abbiano solo  una compassionevole stretta di mano e un pietoso incoraggiamento dopo che la situazione è diventata irreversibile per molti lavoratori  i quali ovviamente con grande sacrificio sono lì anche in situazioni disumane a difendere il posto di lavoro?".

Concetto ribadito con altre parole: "per i lavoratori dell'Amcor che sono senza stipendio e che chiedono di poter continuare a sperare nel futuro può bastare una stretta di mano di un Sindaco, del Presidente della provincia, di un Assessore regionale o dell'Onorevole di turno? Alla inutile stretta di mano dovremmo accompagnare una garanzia di occupazione, un impegno concreto e verificabile che tarda a venire".

Merlonghi contesta la recente trasformazione dell'economia provinciale verso la "realizzazione di grandi strutture di distribuzione commerciale", che avrebbe fatto perdere di vista "la produzione dei beni che è quella che regola i mercati". Processo che sarebbe iniziato "dopo la conclusione della agevolazione della cassa del Mezzogiorno".

Quindi la proposta di un fondo di solidarietà: "cominciamo ad aprire una grande sottoscrizione di solidarietà  che possa sopperire momentaneamente alle tragedie delle famiglie (e invito sindaco e Giunta [di Ascoli, n.d.r.] in primis a devolvere a questo scopo la loro indennità mensile).

Mi auguro che lo sciopero generale indetto dai sindacati in difesa dell'occupazione  del 20 febbraio  diventi uno sciopero di solidarietà in cui i lavoratori che hanno deciso di scioperare vadano regolarmente a lavorare con al braccio una fascia bianca che sta a significare che per quella giornata la loro retribuzione  va in un fondo di solidarietà  che dovrà essere utilizzato per tutti i lavoratori in difficoltà.

Invito anche tutti gli amministratori di questa Provincia a devolvere il loro stipendio a favore di questo fondo di solidarietà proprio perché  parte di questa situazione occupazionale  è il frutto di una inesistente  politica di prevenzione e di una reale incapacità progettuale della classe dirigente. Io aderirò allo sciopero con la fascia bianca  al braccio".

08/02/2004





        
  



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