Cesare Gaspari espone al Centro d'Arte L'Idioma
Ascoli Piceno | Ritratti d'artista stampati in camera oscura.
di Antonella Roncarolo
Sarà inaugurata sabato 7 febbraio alle ore 18, presso L'Idioma Centro d'Arte in via delle Torri 23 ad Ascoli Piceno la mostra del giovane artista Cesare Gaspari.
Cesare Gaspari ha studiato presso l'Istituto Statale d'Arte "Osvaldo Licini" di Ascoli Piceno, nella sezione di Fotografia Artistica e presso l'Accademia di Belle Arti di Macerata.
Può sembrare anacronistico parlare nell'era dell'immagine "Digitale" di un ragazzo che con una fotocamera analogica e pellicole bianco-nero, continua a fotografare e stampare in modo tradizionale.
Questo è il fotografo Gaspari.
I suoi ritratti di artisti, fotografati durante le loro esposizioni presso le Gallerie d'Arte, di Ascoli Piceno, "L'Idioma " e "Saletta Rosaspina", non sono una documentazione fine se stessa, ma una ricerca sul "Ritratto" dell'artista davanti alla sua opera.
La scelta sapiente e controllata della luce, non distrugge l'atmosfera che si respira nella sala espositiva.
Anche se le fotografie del Gaspari non sono foto di reportage, perchè chiaramente costruite, non per questo mancano di forza espressiva ed emotiva, si leggono nei fotoritratti, sorpresa, compiacenza, ilarità e spesso imbarazzo davanti all'obbiettivo.
Proprio nel fatto di costringere il soggetto-artista ad assecondarlo nella scelta della posa-esecuzione risiede l'umiltà e la forza del fotografo.
Il Gaspari, mette in pratica la propria cultura fotografica e conoscenza delle opere dei maestri del passato, grandi ritrattisti, quali Penn, Brandt e Avedon.
Una ricerca non facile, un accostamento che può sembrare irriverente o presuntuoso con le tecniche e stile dei grandi maestri, ma proprio qui sta la grandezza e la modestia nello stesso tempo del fotografo Gaspari, prende lo spunto, ma la realizzazione lo stile dell'opera è sua, unica, irripetibile.
E' senza dubbio una gradita sorpresa, lo scoprire che esistono ancora giovani fotografi, che non demandano ad altri l'esecuzione del trattamento del negativo e la stampa delle proprie immagini, ma con le proprie mani lavorano in camera oscura, utilizzando la chimica fotografica e le carte baritate ricche di argento, carte che trasmettono con la loro estesa gamma tonale, bianchi ricchi di dettagli, neri profondi e vellutati che esprimono la poesia dell'artista, che con orgoglio si può chiamare "Fotografo".
La mostra resterà aperta fino 28 febbraio con i seguenti orari feriali 18-20, festivi 10,30-12
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06/02/2004
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