Borsa di studio Umberto Palestini.
San Benedetto del Tronto | Consegnate ai più meritevoli, presso la Sala Conferenze Biblioteca dell'Istituto Tecnico Commerciale A. Capriotti.
Tre borse di studio "Umberto Palestini" di euro 500 ciascuna, istituite dall'Associazione "Palestini" in collaborazione con l'Istituto Tecnico Commerciale "A. Capriotti" sono state consegnate ai neo diplomati Valentina Pignotti di Monteprandone ( 5 B programmatori ), Valentina Polo ( 5 A Liceo linguistico ) e Alessandro Pignotti (5 B Igea) di San Benedetto del Tronto.
I tre ragazzi si sono contraddistinti nell'ultimo triennio
La cerimonia è avvenuta giovedì 5 febbraio alle ore 16,30 nella Biblioteca dell'Istituto alla presenza dei docenti, ATA e studenti, del delegato Pubblica Istruzione Giacinta Mauloni del Comune di Monteprandone, dell'Assessore alla Cultura Bruno Gabrielli di San Benedetto del Tronto, della mamma Licia e del fratello Antonio del prof. Umberto Palestini al quale è titolata l'iniziativa.
"Per non dimenticare l'amico, il collega, l'insegnante prematuramente scomparso " dicono i colleghi di Umberto Palestini, sambenedettese, docente di discipline giuridiche ed economiche.
La morte lo colse improvvisamente a soli 40 anni sabato 5 febbraio di quattro anni fa sul campetto di calcio dove mentre stava disputando una partita con gli amici.
Una scomparsa che lasciò un segno incancellabile non solo nella Comunità scolastica del "Capriotti", ma in tutta la città e soprattutto nei fedeli della Parrocchia di S. Pio.
Un insegnante di vita da non dimenticare nella condivisione di valori che il prof. "Umbì" (come lo chiamavano i suoi ragazzi), riusciva a comunicare.
Valori quali il senso dell'amicizia e di appartenenza alla comunità, l'umiltà, l'amore per le cose semplici della vita, il rispetto per l'altro. Umbì odiava la violenza e viveva la fraternità.
Riservato eppure trascinante quando difendeva quelle che riteneva essere verità: quali il senso del dovere, il sapersi assumere le proprie responsabilità.
Critico verso ogni forma di strumentalizzazione ideologica ed ogni forma di conflittualità inconcludente.
Umbì sapeva anche sorridere e far sorridere: era un maestro di vita così come hanno testimoniato i suoi studenti: "..E' straordinario come tu riuscissi a restituirci la tranquillità che troppo spesso perdevamo di fronte alle prove più difficili. Tu ci hai guidati non solo con la sapienza di un professore, ma soprattutto con l'affetto di un amico, il grande amico che noi chiamavamo "Umbì" e al quale si illuminavano gli occhi ogni volta che lo chiamavamo così" (Annalisa Valentino), " A te non serviva alzare la voce, bastava guardarci e poi con quello stretto e timido sorriso riprendevi a parlare. Caro professore, ancora non riusciamo a renderci conto che tu non sei più qui con noi, la tua figura, il tuo ricordo sono vivi in noi. Perché nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta. Vogliamo ricordarti e conservarti nei nostri pensieri così come sei sempre stato: amico, disponibile, sincero" (classe 2ªAIGEA).
I tre ragazzi si sono contraddistinti nell'ultimo triennio
La cerimonia è avvenuta giovedì 5 febbraio alle ore 16,30 nella Biblioteca dell'Istituto alla presenza dei docenti, ATA e studenti, del delegato Pubblica Istruzione Giacinta Mauloni del Comune di Monteprandone, dell'Assessore alla Cultura Bruno Gabrielli di San Benedetto del Tronto, della mamma Licia e del fratello Antonio del prof. Umberto Palestini al quale è titolata l'iniziativa.
"Per non dimenticare l'amico, il collega, l'insegnante prematuramente scomparso " dicono i colleghi di Umberto Palestini, sambenedettese, docente di discipline giuridiche ed economiche.
La morte lo colse improvvisamente a soli 40 anni sabato 5 febbraio di quattro anni fa sul campetto di calcio dove mentre stava disputando una partita con gli amici.
Una scomparsa che lasciò un segno incancellabile non solo nella Comunità scolastica del "Capriotti", ma in tutta la città e soprattutto nei fedeli della Parrocchia di S. Pio.
Un insegnante di vita da non dimenticare nella condivisione di valori che il prof. "Umbì" (come lo chiamavano i suoi ragazzi), riusciva a comunicare.
Valori quali il senso dell'amicizia e di appartenenza alla comunità, l'umiltà, l'amore per le cose semplici della vita, il rispetto per l'altro. Umbì odiava la violenza e viveva la fraternità.
Riservato eppure trascinante quando difendeva quelle che riteneva essere verità: quali il senso del dovere, il sapersi assumere le proprie responsabilità.
Critico verso ogni forma di strumentalizzazione ideologica ed ogni forma di conflittualità inconcludente.
Umbì sapeva anche sorridere e far sorridere: era un maestro di vita così come hanno testimoniato i suoi studenti: "..E' straordinario come tu riuscissi a restituirci la tranquillità che troppo spesso perdevamo di fronte alle prove più difficili. Tu ci hai guidati non solo con la sapienza di un professore, ma soprattutto con l'affetto di un amico, il grande amico che noi chiamavamo "Umbì" e al quale si illuminavano gli occhi ogni volta che lo chiamavamo così" (Annalisa Valentino), " A te non serviva alzare la voce, bastava guardarci e poi con quello stretto e timido sorriso riprendevi a parlare. Caro professore, ancora non riusciamo a renderci conto che tu non sei più qui con noi, la tua figura, il tuo ricordo sono vivi in noi. Perché nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta. Vogliamo ricordarti e conservarti nei nostri pensieri così come sei sempre stato: amico, disponibile, sincero" (classe 2ªAIGEA).
|
05/02/2004
Altri articoli di...
ilq
Le strade musicali dell'Ebraismo nel compendio cinematografico di David Krakauer

David Krakauer
"The Big Picture"
Una serata di emozioni e scoperte

ASPIC Psicologia di San Benedetto del Tronto presenta il Centro Psiconutrizionale
Betto Liberati