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"I venerdì del Bizzarri"

San Benedetto del Tronto | Al secondo appuntamento con “I Venerdì del Bizzarri” si parla dei film girati nel Piceno.

"PICENO CINEMA. Temi, Ambienti, personaggi": questo il titolo del secondo appuntamento con "I Venerdì del Bizzarri", che si svolgerà venerdì 6 febbraio, ore 21.30, al "PalaIdea" della Fondazione Bizzarri (presso il Centro Commerciale Porto Grande - Coop Adriatica).

La selezione e l'analisi delle sequenze saranno a cura di Dante Albanesi.

«Il Piceno? Ma è una terra squallida!» Così sentenziò una indimenticabile sequenza di "Spartacus" di Stanley Kubrick, 1960.

Cos'è cambiato da allora? A partire dai tre grandi film concepiti in questo lembo del centro Italia, "I delfini" di Francesco Maselli (1960), "Alfredo Alfredo" di Pietro Germi (1972) e "Il Grande Blek" di Giuseppe Piccioni (1987), scopriamo che il Piceno è per il cinema l'immagine per eccellenza della «Provincia».

Della piccola città dove i grandi ideali si sentono stretti, della combriccola di amici che non sopportiamo più ma senza i quali non esistiamo, dei ricchi annoiati e degli impiegati stressati, delle nozze obbligate e delle amanti che creano altri obblighi.

E di treni che ci portano lontano da tutto questo. Ma davvero è una terra squallida?

Prossimo appuntamento con "I Venerdì del Bizzarri" sarà il 20 Febbraio, sempre al Palaidea, con un incontro sul documentario contemporaneo.

Gli incontri a seguire vedranno la presenza dei più importanti autori del cinema documentario, tra i quali Alina Marazzi e Marco Leopardi.

Come si è evoluta l'immagine della realtà negli anni '90? Quali gli stili, le tecniche, i percorsi privilegiati dai suoi autori? Cosa la apparenta e cosa la distingue dal film narrativo?

Fino a che punto rimane influenzata dalla televisione, suo principale contenitore?

Il Premio Bizzarri, tra i pochi festival italiani interamente dedicato al documentario, è un osservatorio privilegiato per esplorare questo particolare territorio del cinema.

Territorio che non ha mai avuto dei netti confini, una zona franca permeabile alle più svariate incursioni.

Dal 2004 la Fondazione Bizzarri intende sempre di più caratterizzarci per una azione continua, che duri tutto l'anno, di promozione del documentario, dei suoi autori, dell'immenso patrimonio di titoli accumulato in questi anni (più di 3000), delle capacità dei suoi operatori che hanno acquisito anche loro competenze e esperienze.

05/02/2004





        
  



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