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Santa Maria in Muris tornerà agli antichi splendori.

Belmonte Piceno | La chiesa risalente al X secolo verrà completamente ristrutturata. Si tratta del recupero di un grande patrimonio storico nazionale costato circa 165 mila euro.

di Alessio Carassai

La Chiesa di Santa Maria in Muris denominata più comunemente di San Simone, rappresenta senza dubbio la testimonianza più chiara dell'antica storia di Belmonte Piceno e non solo. Grazie ai finanziamenti per le legge sul terremoto, la Chiesa verrà restituita al suo antico splendore.

La Chiesa nata sulle
 rovine romane, fu ricostruita dai monaci benedettini come luogo di culto e di controllo del territorio. Inizialmente ebbe il nome di Santa Maria in muris cioe sulle mura in quanto costruita su basi preesistenti. Nel 967 la costruzione era completa e vi si stabilì un monaco di Santa Vittoria.

Nel corso degli anni la proprietà ebbe diversi possessori e attualmente è proprietà del Comune di Belmonte. "La ristrutturazione è stata possibile - ha spiegato il vice sindaco Danilo Pallotti - grazie ai finanziamenti della legge sul terremoto, sono occorsi infatti circa 165 mila euro per il compimento dell'opera. La Chiesa torrione è considerata monumento nazionale per la sua importanza storica ed artistica".

La Chiesa è particolarmente importate perchè conserva stile architettonici molto diversi, e anche opere artistiche.
Una lapide romana è incastonata nella facciata con la scritta: "Florio ha costruito questa tomba per sè e per sua moglie Ruffia", vi è murato anche uno spezzone di marmo bianco scolpito con un immagine di leone alato. Lo stile è pre romanico tra i più antichi del Piceno.

La torre fa notare anche il
 modello longobardo rimurata nel XVI secolo.  Il torrione serviva come vedetta ed era rifugio, fortezza e campanile. All'interno c'è l'originale criptoportico del secolo X, spazio ornato da due archi ad angolo retto a destra e a sinistra dell'ingresso L'altare è di pregevole fattura, riferibile ai Liozzi, con la figura della Vergine, contornata da angeli e ornata da S. Liborio. Sono originarie le finestrelle romaniche monofore. 

03/02/2004





        
  



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