No alle aperture tutto l'anno per i negozi dei Comuni confinanti con l'Abruzzo
Ascoli Piceno | Nuovo appello della Confcommercio ai consiglieri regionali ed ai sindaci dei Comuni interessati.
La ventilata ipotesi che la nuova legge Regionale sul commercio di imminente emanazione possa prevedere la deroga all'apertura domenicale e festiva per "tutto l'anno" per le attività ubicate nei Comuni confinanti con la Regione Abruzzo, non fa dormire, già da qualche tempo, sonni tranquilli ai dirigenti della Confcommercio. Dopo le tante iniziative di "pressione" politica, attivate prima delle festività natalizie e che hanno consentito di far sospendere per ben due volte la discussione della nuova legge e quindi l'aberrante provvedimento, in questi giorni il presidente provinciale Confcommercio, Benito Calvaresi, ha inviato un nuovo ed accorato appello a tutti i Consiglieri Regionali della Provincia di Ascoli Piceno e questa volta anche ai Sindaci di tutti i Comuni confinanti con l'Abruzzo.
"Se si dovesse adottare un tale assurdo provvedimento si legge nell'appello di Calvaresi per tutte le piccole e medie attività commerciali del comune di Ascoli Piceno, San Benedetto e degli altri comuni della Vallata del Tronto, sarebbe una drammatica iattura; in tanti sarebbero costretti a chiudere ed i benefici li avrebbero i soli 3 grandi Centri Commerciali presenti nelle predette località. "Questa ipotesi evidenzia il direttore Giorgio Fiori oltre a non essere sorretta da motivazioni logiche (perché non ha alcun senso uniformare le situazioni tra Comuni confinanti di Regioni diverse e nel contempo creare una differenziazione ancora più ingiustificata tra Comuni della stessa Regione) appare sicuramente illegittima con concreti dubbi di incostituzionalità e con l'effetto garantito di aumentare il contenzioso, soprattutto per i Comuni confinanti con altre Regioni che si troverebbero costretti a subire un trattamento diverso ed irrazionale".
I vertici della Confcommercio Picena chiedono dunque ai Consiglieri Regionali della Provincia un fattivo interessamento affinché si addivenga ad "una mediazione per la legittima tutela delle piccole e medie imprese" ed ai sindaci dei Comuni di confine di esternare nelle opportune sedi la loro contrarietà verso un "provvedimento generalizzato di deroga per i soli loro territori che comporterebbe l'innescarsi di problematiche ingestibili, sia con i propri operatori commerciali, sia con le amministrazioni e quindi le imprese dei Comuni del Piceno confinanti.
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23/02/2004
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