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Malavolta contro tutti a Teramo: "emigrerà" a San Benedetto?

San Benedetto del Tronto | Prosegue la polemica con politici e imprenditori teramani. Sullo sfondo la minaccia di trasferire in Riviera le sue attività

Ormai è un duello: da una parte Aristide Romano Malavolta, dall'altra alcuni politici ed imprenditori teramani. Una settimana fa Malavolta (proprietario della Malavolta Corporate Spa, azienda leader del settore agroalimentare che occupa 900 addetti, con un fatturato di 200 milioni di euro nel 2003, mentre il figlio è presidente del Teramo Calcio) aveva denunciato come "inaccettabile" la candidatura di Carlo Antonetti (presidente del Teramo Basket, che milita in A1) alle prossime elezioni amministrative, per lo schieramento di centrosinistra.

"Inaccettabile, aveva detto Malavolta, in quanto espressione del presidente della Cassa di Risparmio di Teramo Lino Nisii", tale che in caso di vittoria "si realizzerebbe una comunità di interessi tra potere politico e potere economico".

Abbastanza per abbandonare l'ambiente ostile di Teramo e "sbarcare" a San Benedetto, dove Malavolta è in corsa per l'acquisizione della Copop, azienda agroalimentare in liquidazione. E dove, come dice, "sono pronti a farci ponti d'oro".

Oggi arriva la risposta del principale accusato, Lino Nisii: "le affermazioni di Malavolta sono solo il frutto di un'arroganza becera e fondata, nella migliore delle ipotesi, sul nulla. Parole che non riescono nemmeno ad essere sconcertanti tanto sono ridicole".

Arriverà dunque Malavolta a San Benedetto, attraversando ponti d'oro per giungere (giusto oltrepassato il Tronto) alla Copop? E chi sarebbero questi "orafi"? Infine: come riempirebbe Malavolta il vuoto lasciato dalla squadra del Teramo nel suo animo di appassionato di calcio?

17/02/2004





        
  



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