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Decreto Moratti sull'integrazione scolastica dei soggetti con handicap

| ANCONA - Secchiaroli: “il ministro non ascolta le Regioni: uno stillicidio delle proposte di qualità.”

"Le proposte di modifica avanzate dalle Regioni allo schema di decreto sulle certificazioni delle situazioni di handicap nella scuola (legge n.289 /2002), proposto dal Ministro Moratti,  non sono state recepite in alcuni modo". Lo comunica l'assessore regionale all'Istruzione, Marcello Secchiaroli, dopo aver appreso l'esito della conferenza tecnica interregionale, alla presenza della rappresentante del Governo.  "Infatti – prosegue l'assessore -  il nuovo testo trasmesso alle Regioni  dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri si differenzia dal precedente in alcuni punti assolutamente marginali".

L'assessore Secchiaroli ha fatto partecipi della situazione  tutti i colleghi delle politiche sociali delle altre regioni, esprimendo non solo "l'amarezza, ma la determinazione a non voler assistere passivamente ad un vero e proprio stillicidio delle proposte alternative, valide e di qualità, che tutte le Regioni propongono al Governo,  nell'esercizio delle prerogative che sono loro proprie". 

Come sottolineato dal coordinamento interregionale, Secchiaroli è, inoltre, d'accordo nell'affermare che "evidentemente le finalità di emanazione del decreto Moratti sono dettate esclusivamente dalla esigenza di ridurre la spesa pubblica per gli insegnanti di sostegno,  nel tentativo assurdo di arginare una situazione economica complessiva che ogni giorno diventa sempre più grave e che si vuol scaricare sulle fasce più deboli e ancora una volta sulle istituzioni locali (Regioni, Comuni e Province)."

"Si torna indietro – ha ribadito l'assessore –  dal concetto di integrazione scolastica,  ad uno che sembrava ormai cancellato, di "assistenza"e che era privo di qualsiasi principio educativo e di apprendimento."

In occasione del 4° Convegno internazionale sulla qualità dell'integrazione scolastica, tenuto a Rimini nel novembre 2003,  la Regione Marche aveva promosso una mozione contro la proposta di decreto Moratti che è stata ratificata all'unanimità dai più di 3.000 presenti ed inviata a tutte le istituzioni e gli organi di governo.

Quella mozione conteneva,  in sostanza, le proposte di modifica avanzate dalle Regioni al Ministro dell'Istruzione e intendeva affermare il ruolo svolto dall'inclusione dei soggetti con handicap per il miglioramento di tutta la scuola italiana, come conquista di civiltà che il nostro paese può vantare rispetto agli altri paesi europei. In sintesi,  si chiedeva di reperire risorse aggiuntive per fronteggiare i bisogni insoddisfatti, basandosi sulle considerazioni che la bozza di decreto sembra applicare l'ICD-10 solo alla situazione di gravità, mentre, per coerenza, dovrebbe essere utilizzato per l'accertamento di tutte le patologie stabilizzate o progressive; che nulla si prevedeva per le numerosissime difficoltà di apprendimento (bisogni educativi speciali) non riconducibili a certificazione sanitaria.

Inoltre si segnalavano, tra gli altri,  alcuni aspetti nocivi della qualità dell'integrazione scolastica come l'utilizzazione impropria degli insegnanti per il sostegno in supplenze in classi diverse da quelle dove è inserito l'alunno in situazione di handicap; la mancata specializzazione di quasi il 40% degli insegnanti; la mancata formazione generalizzata degli insegnanti curricolari, dei collaboratori scolastici, della maggioranza dei dirigenti scolastici.

In conclusione,  veniva chiesto di concordare "linee guida" relative alle modalità dell'integrazione scolastica, agli indicatori strutturali, di processo e di esito della sua qualità e ai livelli essenziali delle prestazioni scolastiche e degli altri enti pubblici,  concernenti l'inclusione scolastica, quale aspetto essenziale della qualità di tutto il sistema di istruzione.

17/02/2004





        
  



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