La conclusione dei lavori del convegno di Pesaro sulle tossicodipendenze.
| ANCONA - Secchiaroli: No alla devolution
Il rischio di creare 21 modelli, ognuno diverso dall'altro, è un rischio reale che le Regioni debbono evitare, contrastando con fermezza le scelte del governo".
Al convegno di Pesaro sulle dipendenze patologiche, l'assessore regionale alle Politiche sociali delle Marche, Marcello Secchiaroli, ribadisce la netta contrarietà al progetto di devoluzione del Governo. E rivolge un appello ai colleghi delle altre Regioni, affinché contrastino con coraggio un progetto governativo che rischia di creare profonde divisioni tra i cittadini.
"Occorre ha precisato - una riconversione radicale del privato sociale e del pubblico, adeguando i modelli di intervento ai nuovi bisogni della comunità e non adattando i bisogni a soluzioni preconfezionate".
In questo senso, l'istituzione del Dipartimento regionale delle dipendenze consentirà di dare una risposta efficace all'evoluzione del fenomeno costruendo, con metodi flessibili e integrati, insieme ai soggetti interessati, la rete dei servizi.
"Va quindi respinta - ha proseguito - la riconversione coercitiva del disegno di legge Fini sulle tossicodipendenze, nel quale le comunità terapeutiche potrebbero diventare carceri e i Sert appendici dei Tribunali. E' necessario, invece, restituire un ruolo prioritario al settore, offrire nuove motivazioni agli operatori che altrimenti rischiano di essere lasciati soli, evitando politiche separate e di piccolo cabotaggio".
Un rischio che nelle Marche è stato evitato, con l'applicazione puntuale dei principi della riforma del Welfare, garantendo la partecipazione effettiva dei cittadini, l'integrazione socio-sanitaria degli interventi e la distribuzione omogenea dei servizi sul territorio.
Critiche alla strategia del Governo nazionale, tutta tesa a dividere il sociale dal sanitario, sono state mosse anche dal Gianfranco Borghi, assessore alle Politiche sociali della Regione Emilia-Romagna, che ha anche sottolineato il tentativo di sabotare quanto di costruttivo stanno facendo le Regioni per attuare la legge 328 del 2000 sulla riforma dei servizi sociali.
"Da tre anni il ministro del Welfare Roberto Maroni, continua a sottrarsi al confronto istituzionale con le Regioni, e vengono anche ridotti ha affermato- i finanziamenti per applicare la legge: un'esperienza assolutamente frustrante che ha portato tredici Regioni a non realizzare i Piani di zona previsti dalla legge".
In precedenza, Rossana Dettori, della della CGIL nazionale, ha ribadito la necessità di stipulare un contratto colletivo per tutti i lavoratori del settore e di definire standard omogenei su tutto il territorio nazionale.
"Con la riduzione dei finanziamenti, avremo ha ammonito - una sanità pubblica priva di risorse, con l'apertura alle assicurazioni private e la mercificazione della salute; occorre, invece, battersi per il rispetto dell'art. 32 della Costituzione che tutela il diritto alla salute di tutti i cittadini".
A conclusione delle tre giornate di lavoro, è stato assegnato il Premio dell'Associazione Itaca Italia ai migliori poster per la comunicazione e la grafica.
Hanno vinto ex aequo il Servizio Tossicodipendenza della Usl n12 di Venezia, con un manifesto che riportava lo slogan "Non solo metadone", e il Gruppo Gaiad (Gruppo autogestito informativo alternativo droghe) di Senigallia che, in collaborazione con il Sert di Senigallia, le Unità di strada e le Scuole medie superiori ha realizzato un manifesto informativo sia sull'attività svolta riguardo al trattamento delle diverse dipendenze patologiche, sia sugli effetti delle sostanze psicotrope.
Al convegno di Pesaro sulle dipendenze patologiche, l'assessore regionale alle Politiche sociali delle Marche, Marcello Secchiaroli, ribadisce la netta contrarietà al progetto di devoluzione del Governo. E rivolge un appello ai colleghi delle altre Regioni, affinché contrastino con coraggio un progetto governativo che rischia di creare profonde divisioni tra i cittadini.
"Occorre ha precisato - una riconversione radicale del privato sociale e del pubblico, adeguando i modelli di intervento ai nuovi bisogni della comunità e non adattando i bisogni a soluzioni preconfezionate".
In questo senso, l'istituzione del Dipartimento regionale delle dipendenze consentirà di dare una risposta efficace all'evoluzione del fenomeno costruendo, con metodi flessibili e integrati, insieme ai soggetti interessati, la rete dei servizi.
"Va quindi respinta - ha proseguito - la riconversione coercitiva del disegno di legge Fini sulle tossicodipendenze, nel quale le comunità terapeutiche potrebbero diventare carceri e i Sert appendici dei Tribunali. E' necessario, invece, restituire un ruolo prioritario al settore, offrire nuove motivazioni agli operatori che altrimenti rischiano di essere lasciati soli, evitando politiche separate e di piccolo cabotaggio".
Un rischio che nelle Marche è stato evitato, con l'applicazione puntuale dei principi della riforma del Welfare, garantendo la partecipazione effettiva dei cittadini, l'integrazione socio-sanitaria degli interventi e la distribuzione omogenea dei servizi sul territorio.
Critiche alla strategia del Governo nazionale, tutta tesa a dividere il sociale dal sanitario, sono state mosse anche dal Gianfranco Borghi, assessore alle Politiche sociali della Regione Emilia-Romagna, che ha anche sottolineato il tentativo di sabotare quanto di costruttivo stanno facendo le Regioni per attuare la legge 328 del 2000 sulla riforma dei servizi sociali.
"Da tre anni il ministro del Welfare Roberto Maroni, continua a sottrarsi al confronto istituzionale con le Regioni, e vengono anche ridotti ha affermato- i finanziamenti per applicare la legge: un'esperienza assolutamente frustrante che ha portato tredici Regioni a non realizzare i Piani di zona previsti dalla legge".
In precedenza, Rossana Dettori, della della CGIL nazionale, ha ribadito la necessità di stipulare un contratto colletivo per tutti i lavoratori del settore e di definire standard omogenei su tutto il territorio nazionale.
"Con la riduzione dei finanziamenti, avremo ha ammonito - una sanità pubblica priva di risorse, con l'apertura alle assicurazioni private e la mercificazione della salute; occorre, invece, battersi per il rispetto dell'art. 32 della Costituzione che tutela il diritto alla salute di tutti i cittadini".
A conclusione delle tre giornate di lavoro, è stato assegnato il Premio dell'Associazione Itaca Italia ai migliori poster per la comunicazione e la grafica.
Hanno vinto ex aequo il Servizio Tossicodipendenza della Usl n12 di Venezia, con un manifesto che riportava lo slogan "Non solo metadone", e il Gruppo Gaiad (Gruppo autogestito informativo alternativo droghe) di Senigallia che, in collaborazione con il Sert di Senigallia, le Unità di strada e le Scuole medie superiori ha realizzato un manifesto informativo sia sull'attività svolta riguardo al trattamento delle diverse dipendenze patologiche, sia sugli effetti delle sostanze psicotrope.
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13/02/2004
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