Con l'ennesimo emendamento Last minute alla Finanziaria per il 2004 la Giunta Regionale ha provveduto modificare per la quarta volta la legge di riordino sanitario approvata appena sette mesi fa.

Questa volta dal cilindro di D'Ambrosio sono scaturiti ben quattro coordinatori amministrativi di area vasta (sic !) e 13 direttori sanitari nuovi di zecca.

Ogni commento è superfluo: l'ASUR che doveva comportare una radicale snellimento della burocrazia sanitaria a poco a poco sta assumendo dimensioni paragonabili a quelle del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese.

Quanto costerà alla comunità marchigiana l'ingaggio dei nuovi superconsulenti ?

Come si spiega che le uniche figure preesistenti alla legge di riordino che risultano definitivamente cancellate dal servizio sanitario regionale sono quelle dei revisori di conti ?

In attesa di risposta plausibili non possiamo esimerci dal denunciare la spregiudicatezza  di quanti – mentre caricano di ulteriori oneri i già disastrati conti della sanità – rifiutano la richiesta di indizione del referendum abrogativo dell'ASUR formulata da 30 consigli comunali marchigiani rappresentativi di circa 300.000 elettori.

Il consiglio regionale delle Marche, in effetti, ha bocciato un emendamento specifico del gruppo di AN volto a consentire la celebrazione del referendum nella prossima primavera.

"Non disturbate il manovratore" sembra tuonare un imbarazzatissimo D'Ambrosio  che, in occasione del voto sull'emendamento riguardante il referendum, ha preferito lasciare l'aula per non lasciare tracce dirette del suo comportamento consiliare.

Davvero strano il destino dei Marchigiani: da un lato devono finanziare (pagando le tasse più alte d'Italia) l'ingresso continuo di nuovi consulenti nel servizio sanitario regionale, dall'altro, vengono defraudati del sacrosanto diritto di esprimere la propria opinione su una legge che mina alla radice il proprio diritto alla salute.

Cosi è.
Parola di D'Ambrosio

*Consigliere Regionale AN