"ASUR: Dopo il balletto delle nomine inizia il Valzer dei revisori dei conti?"
Ascoli Piceno | E' l'interrogativo che si pone Guido Castelli
di Avv.Guido Castelli
Come è noto il gran compromesso finale tra Giunta Regionale e Sindacati che consenti il varo dell'ASUR nel giugno scorso (attraverso il mantenimento della personalità giuridica delle vecchie ASL (ora zone ) per un periodo di due anni ) si è fondato su una vera e propria acrobazia giuridica.
La stessa Giunta Regionale con una delibera del 5 agosto scorso, resasi conto delle evidenti contraddizioni normative che affliggevano la legge di riordino sanitario, ha cercato di correre ai ripari fornendo una sorta di interpretazione autentica che in realtà modifica alcuni aspetti sostanziali della legge.
Fermo restando il non trascurabile particolare che una legge regionale non può essere modificata con una delibera di Giunta, oggi come oggi la situazione è la seguente:
L'ASUR assumerà la pienezza delle funzioni di Azienda Sanitaria cosi come descritte dalla Decreto Bindi solo dopo due anni dalla nomina del proprio Direttore Generale. Fino al dicembre 2005, quindi, le Zone manterranno personalità giuridica econ essa, tutte le funzioni riconosciute dal D.Lgs. 502/92 eccettuate quelle già attribuite all'ASUR (gestione patrimonio, tesoreria, collegamenti informatici ecc.)
Ma, come spesso accade, il rimedio può essere peggiore del male e dare la stura ad una miriade di incertezze provocate proprio dalla maldestra operazione compromissoria del giugno scorso. Si pensi ad esempio all'aspetto dei controlli ed alla revisione dei conti della ASL. Un aspetto certamente non secondario anche in ragione dei sempre più frequenti interessamenti che Procure della Repubblica e Corte dei Conti stanno coltivando nei confronti del Servizio Sanitario Marchigiano.
Il fatto che le vecchie ASL (ora Zone) mantengano autonomia giuridica impone che ciascuna di esse, ai sensi dell'art.3 del decreto Bindi, abbia un collegio di revisione. La Legge regionale di riordino stabilisce al contrario che vi debba essere, fin da subito, un collegio unico di revisione per tutta l'ASUR. Nel frattempo la Regione naviga a vista e non sapendo che pesci pigliare ha "prorogato" in alcune ASL gli incarichi svolti dai precedenti revisori.
Il Caos regna sovrano e si profila una situazione Kafkiana di sovrapposizione tra controlli dell'ASUR e dei singoli Collegi Sindacali delle Zone.
Non c'è male per un settore in cui si amministrano 2 miliardi di euro all'anno !
Una simile confusione la dice davvero lunga sul rigore e l'affidabilità del sistema dei controlli finanziari operanti nella nostra Regione: al confronto quelli della Parmalat sembrano un modello di precisione contabile.
Sul punto ho presentato un'interrogazione a D'Ambrosio.
La stessa Giunta Regionale con una delibera del 5 agosto scorso, resasi conto delle evidenti contraddizioni normative che affliggevano la legge di riordino sanitario, ha cercato di correre ai ripari fornendo una sorta di interpretazione autentica che in realtà modifica alcuni aspetti sostanziali della legge.
Fermo restando il non trascurabile particolare che una legge regionale non può essere modificata con una delibera di Giunta, oggi come oggi la situazione è la seguente:
L'ASUR assumerà la pienezza delle funzioni di Azienda Sanitaria cosi come descritte dalla Decreto Bindi solo dopo due anni dalla nomina del proprio Direttore Generale. Fino al dicembre 2005, quindi, le Zone manterranno personalità giuridica econ essa, tutte le funzioni riconosciute dal D.Lgs. 502/92 eccettuate quelle già attribuite all'ASUR (gestione patrimonio, tesoreria, collegamenti informatici ecc.)
Ma, come spesso accade, il rimedio può essere peggiore del male e dare la stura ad una miriade di incertezze provocate proprio dalla maldestra operazione compromissoria del giugno scorso. Si pensi ad esempio all'aspetto dei controlli ed alla revisione dei conti della ASL. Un aspetto certamente non secondario anche in ragione dei sempre più frequenti interessamenti che Procure della Repubblica e Corte dei Conti stanno coltivando nei confronti del Servizio Sanitario Marchigiano.
Il fatto che le vecchie ASL (ora Zone) mantengano autonomia giuridica impone che ciascuna di esse, ai sensi dell'art.3 del decreto Bindi, abbia un collegio di revisione. La Legge regionale di riordino stabilisce al contrario che vi debba essere, fin da subito, un collegio unico di revisione per tutta l'ASUR. Nel frattempo la Regione naviga a vista e non sapendo che pesci pigliare ha "prorogato" in alcune ASL gli incarichi svolti dai precedenti revisori.
Il Caos regna sovrano e si profila una situazione Kafkiana di sovrapposizione tra controlli dell'ASUR e dei singoli Collegi Sindacali delle Zone.
Non c'è male per un settore in cui si amministrano 2 miliardi di euro all'anno !
Una simile confusione la dice davvero lunga sul rigore e l'affidabilità del sistema dei controlli finanziari operanti nella nostra Regione: al confronto quelli della Parmalat sembrano un modello di precisione contabile.
Sul punto ho presentato un'interrogazione a D'Ambrosio.
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09/01/2004
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