Professione: guardia del corpo
Porto Sant'Elpidio | Michela Valentini continua ad inseguire il suo sogno.
di Stefania Ceteroni
Michela Valentini ha trent'anni, sorride e appare anche un po' emozionata nel raccontare la sua storia.
Dopo tante vicissitudini è riuscita a percorrere un tratto importante di una strada tutta in salita di quella che chiama una "missione".
E' una bodyguard, una guardia del corpo, pronta a rincorrere un sogno: arrivare al cospetto di tal Luisa Maria Ciccone, in arte Madonna, per tentare di diventare la sua ombra.
E' un sogno che insegue da tanto tempo e che le ha dato la forza di superare ostacoli che in certi momenti sono apparsi anche insormontabili. Nel 2001 è stata l'unica ragazza marchigiana a partecipare al corso di primo livello IBSSA - International Bodyguard Security Service Association - a Cingoli per passare poi al secondo livello a Budapest presso il dipartimento centrale sostenendo un esame in collaborazione con la locale FBI. Poi è arrivato il terzo livello, a settembre del 2003, sempre a Budapest.
Ora, conclusa la sua formazione, Michela racconta è sul punto di partire per l'America per contattare la casa discografica di Madonna per poter arrivare a lei.
Per Michela fare la guardia del corpo è una vera vocazione, un dono che vuole mettere a servizio di una persona che la ispira da sempre: Madonna.
Una persona che la ispira, che ammira, che segue da quando era bambina e che non considera inavvicinabile, irraggiungibile.
Ora, dopo un'adeguata preparazione come bodyguard, si sente pronta per fare il passo successivo ed avvicinarla. "Mi basterebbe che sapesse che esisto - commenta - e non miro a lei per avere uno stipendio da un personaggio di successo. Non è questo che voglio. Io mi rendo disponibile ad essere la sua ombra. Chissà che non accetti di mettermi alla prova".
Ma ha dovuto pagare un prezzo piuttosto alto per arrivare a due passi dal suo sogno. La solitudine.
"Sono sola - ammette non senza amarezza - perché i miei affetti si sono allontanati ed hanno anche frainteso ciò che stavo facendo. Non hanno capito e mi trovo a percorrere la mia strada in solitudine". Si considera comunque una vincente. "Non ho avuto coppe o medaglie, non è questa la vittoria a cui mi riferisco - conclude - ma credo di aver ottenuto la vittoria più grande, quella raggiunta perseguendo i miei valori e trovando anche la forza di superare gli ostacoli che, durante il cammino, non sono mancati".
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08/01/2004
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