L'Ascoli calcio a Centobuchi
Monteprandone | Intervista al presidente del Centobuchi Claudio Marocchi
di Paride Travaglini
Un livello tecnico di gioco che non capita tutti i giorni di vedere, quello di Sabato 3 gennaio a Centobuchi, nell'amichevole tra la locale squadra e l'Ascoli Calcio.
Una partita terminata per 4 a 2 a favore della squadra ospite, che al di là del risultato, rappresenta di per se una vittoria a livello di immagine.
Una partita bella sotto il profilo tecnico e di gioco ed un pomeriggio all'insegna dello sport e quasi perfetto se non fosse per i soliti facinorosi che sbandierando i soliti campanilismi tra Ascoli e San Benedetto, si sono resi protagonisti di episodi di disturbo prima e dopo la partita.
Signor Marocchi, perché questa partita e perché l'Ascoli?
Gli anni precedenti, abbiamo ospitato la Sambenedettese e la partita con l'Ascoli l'avevamo da tempo programmata e rimandata a causa degli impegni di campionato. L'intento di questa partita non era assolutamente quello di creare campanilismi o scompiglio, ma far prevalere lo sport e il divertimento.
Sia la Sambenedettese che l'Ascoli, sono 2 squadre che meritano stima e sicuramente qualcosa di più. Ospitare queste squadre è per noi questione di soddisfazione e di immagine. Il Centobuchi come squadra non è di parte e non ha alcuna preferenza. Io mi sento sia sambenedettese che ascolano.
Sul piano del gioco cosa vuol dire ospitare grandi squadre?
Sicuramente esperienza per i giocatori come società sportiva abbiamo bisogno di questi rapporti amichevoli.
Sia la Sambenedettese che l'Ascoli, sono 2 squadre che hanno tenuto e continuano a tenere alto il nome della provincia e per quanto riguarda l'Ascoli non bisogna dimenticare la figura poliedrica e straordinaria del presidentissimo Costantino Rozzi che tanto ha fatto non solo per Ascoli ma per l'intera vallata.
Come giudica gli avvenimenti prima e dopo la partita?
Sicuramente sono da condannare.
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05/01/2004
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