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Opportunità e scandali della globalizzazione: convegno su "Etica ed economia"

San Benedetto del Tronto | Si è tenuto un incontro organizzato dal Rotary di San Benedetto, alla presenza fra gli altri del cardinale Sergio Sebastiani.

di Giovanni Desideri

Il tema indicato dal titolo del convegno ("Etica ed economia nella globalizzazione") richiamava diverse pubblicazioni apparse negli ultimi anni, per esempio proprio un "Etica ed economia" del premio nobel Amartya Sen, edito nel 1987 e tradotto l'anno appresso in italiano.

Il convegno si è svolto sabato 31 gennaio presso la sala "Smeraldo" del Cinema Calabresi di San Benedetto del Tronto, organizzato dal Rotary Club. Interventi, fra gli altri, del presidente del locale club del Rotary arch. Giampiero Sciarra, del governatore del locale distretto Rotary (il 2090), ing. Vincenzo Montalbano Caracci, del sindaco Martinelli, del presidente Ucid Ascoli-San Benedetto (Unione Cristiani Imprenditori e Dirigenti), ing. Pietro Guidi Massi, del rettore dell'Università Politecnica delle Marche prof. Marco Pacetti, del vescovo della diocesi di San Benedetto-Ripatransone-Montalto Gervasio Gestori, del cardinale Sergio Sebastiani, nativo di Montemonaco e Presidente della Prefettura Affari Economici della Santa Sede (o "ministro delle finanze e del bilancio del Vaticano", come ha detto Gestori).

E ancora: del prof. Gianluca Gregori dell'Università Politecnica delle Marche, del dott. Vincenzo Marini Marini (presidente della Fondazione Carisap), del sottosegretario alla salute, dott. Antonio Guidi, e di altri. Assente il Ministro per le Politiche Comunitarie Rocco Buttiglione, del quale era stato annunciato un intervento.

Se da una parte è stato sottolineato l'avvento di un "modello monoculturale nell'economia mondiale, di tipo schumpeteriano [Joseph Alois Schumpeter (1883-1950), economista austriaco, n.d.r.]" (Pacetti), il vescovo Gestori ha parlato della "necessità sociale politica economica morale di un governo mondiale della globalizzazione, fondato su principi etici, con al centro la persona": "e il diritto naturale", ha aggiunto il cardinale Sebastiani, autore di un intervento-denuncia molto dettagliato, fondato su un'esperienza pluridecennale come nunzio apostolico nelle più varie parti del mondo.

Il cardinale ha ricordato per esempio i dieci anni trascorsi in Africa, ed ha parlato dello "scandalo della distruzione del 30% delle derrate alimentari in Europa mentre i bambini africani muoiono di fame". "È necessario che l'Europa abolisca le frontiere commerciali con l'Africa, ha continuato il cardinale, per permettere a quelle economie di svilupparsi. Non è ammissibile che i prezzi della materie prime africane vengano stabiliti a Londra e che Paesi come il Madagascar vengano ridotti dall'autosufficienza alimentare alla schiavitù. O che venga imposto ai Paesi africani il consumo di prodotti transgenici. Il Madagascar riesce a pagare oggi non tanto il debito estero, ma appena una parte degli interessi su quel debito. L'Italia dovrebbe farsi paladina di un'altra campagna di cancellazione del debito dei Paesi africani".

"Nella dottrina sociale della chiesa il tema della globalizzazione non è ancora stato trattato sistematicamente, ha aggiunto Sebastiani. Siamo in attesa di una enciclica. Ma il papa ha già ricordato in più occasioni la necessità di una "cultura delle regole e dei diritti globalizzati". La globalizzazione in sé non è né buona né cattiva: essa è ciò che l'uomo ne fa. È molto negativo il fenomeno del "capitalismo finanziario speculativo" di cui parla il sociologo francese Alain Touraine, che fa sì che ogni giorno si spostino nel mondo più di mille miliardi di dollari via internet, per speculazione: senza creare con questo un'economia reale o dei posti di lavoro".

Sebastiani ha inoltre accusato il Fondo Monetario Internazionale e l'Organizzazione Internazionale del Commercio (FMI e WTO) di scarsa efficacia e di scarsa trasparenza nei rispettivi interventi nel mondo.

Parte "propositiva" dell'intervento del cardinale gli esempi di finanza etica ("banche dei poveri" che concedono "microcrediti", "fondi etici", che negano finanziamenti ad imprese che commerciano in armi, ecc), che hanno portato, a trarre fuori dalla povertà il 10% della popolazione del Bangladesh (10 milioni di abitanti, su 100 milioni).

Alla crescente richiesta di moralità in economia ha accennato anche Guidi Massi, che ha citato il presidente dell'Ucid nazionale, l'ing. Francesco Merloni e il cardinale di Milano Tettamanzi.

Singolare scambio a distanza tra il prof. Gregori e il sottosegretario Guidi. Se il primo ha ricordato la crescente quantità di studi pubblicati sul tema "Etica ed Economia", negli Stati Uniti, sin dagli anni '50, denunciando in pari tempo il comportamento di aziende come la Nike, oggetto di denunce sulle condizioni di lavoro in Paesi come l'India o la Cina, Guidi ha detto che "anche i 2 dollori al giorno dati a bambini il cui lavoro rappresenta l'unica forma di reddito per le famiglie di appartenenza possono rappresentare un modo per evitare cose peggiori, come la prostituzione di quei bambini".

"Ma l'Africa sta anche morendo di Aids, ha aggiunto Guidi, e per aiutarla è necessario rendere disponibili i farmaci e promuovere l'economia. Non verrebbe invece capito uno stile di vita di tipo occidentale".

Gregori ha poi parlato dei vantaggi derivanti ad un'impresa che decida di perseguire finalità etiche: la maggiore produttività dei suoi dipendenti, che formano "una squadra" molto motivata e l'approvazione da parte dei clienti, che si fidelizzano di più a tali imprese.

Il presidente Marini Marini ha chiesto all'uditorio (ovvero ad imprenditori, costruttori e politici della Vallata del Tronto) se e cosa intendessero fare per attuare concretamente le cose dette. "Noi della Fondazione abbiamo promosso, anche grazie a fondi dell'Unione Europea, la costituzione di piccole imprese gestite da ex tossicodipendenti ed ex prostitute. Possiamo ormai dire che da quando il premio Nobel per l'economia è stato assegnato ad uno specialista come Amartya Sen un'impresa non viene più valutata soltanto per i suoi profitti ma sempre più per il suo comportamento etico".

31/01/2004





        
  



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