La Giunta approva il programma regionale per il controllo della Sars.
| ANCONA - Le strutture sanitarie delle Marche sono pronte ed efficacemente organizzate per affrontare eventuali casi di SARS o di altre malattie di importazione ad alta infettività.
Il Programma, elaborato dallo specifico nucleo operativo regionale istituito su indicazione del gruppo permanente nazionale, è stato approvato dalla Giunta regionale.
"E' un atto importante ha sottolineato l'assessore alla sanità Augusto Melappioni che recepisce le indicazioni del Ministero della salute e ci permette di dare tranquillità ai marchigiani e alla stessa comunità nazionale. Il Nucleo regionale nominato ad agosto 2003 e coordinato dal dott. Gualtiero Grilli ha svolto un qualificato lavoro di indagine e di organizzazione mettendo a punto un protocollo complesso con misure di intervento adeguate e comprensivo di informazioni ai medici di famiglia e pediatri. Il sistema di emergenza territoriale 118 fungerà da centrale operativa in funzione 24 su 24 per la gestione pratica del paziente, in quanto già operante e già addestrato ad operare anche in condizioni di rischio infettivo elevato"
Il nucleo regionale ha riscontrato, a seguito di sopralluoghi, che nelle Unità operative di malattie infettive degli ospedali di Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Ancona e Pesaro, esistono, nel complesso, 39 stanze completamente isolate, provviste di zona filtro, dotate di impianto di climatizzazione che garantisca almeno 6 ricambi di aria all'ora con filtrazione dell'aria in uscita e con pressione atmosferica negativa rispetto all'esterno in modo che l'aria contaminata esca dalla stanza, ad esempio qando si apre la porta.
Molte altre stanze sono inoltre disponibili per un utilizzo con un grado di ragionevole sicurezza qualora il numero di casi Sars superasse le previsioni.
Dal 1° novembre 2002 al 5 luglio 2003 sono stati notificati a livello mondiale più di 8400 casi di Sars ed oltre 800 decessi. La trasmissione si è verificata in ambito familiare, in alberghi, in ospedale, indicando una bassa contagiosità, legata solo a contatti stretti. Nonostante gli scambi internazionali non si è verificata una pandemia, indicando come la Sars abbia una capacità di diffusione molto più limitata rispetto alla influenza.
Secondo diversi modelli matematici, il tasso di riproduzione basale della Sars è tra 2 e 4 (indicando quindi una contagiosità moderata) e misure di sanità pubblica di base sono in grado di contenere efficacemente l'epidemia.
Secondo l'Organizzazione Mondiale di Sanità l'impatto di una eventuale nuova epidemia di Sars sarà inferiore a quello registrato all'inizio dell'epidemia. Lo scenario più plausibile e ritenuto più verosimile è il seguente: comparsa di casi di Sars in alcune aree geografiche a rischio di ospitare serbatoi animali, in particolare la Cina; possibilità di casi di importazione in Europa e in Italia in numero ridotto.
In questo caso, se la capacità di identificare tempestivamente i casi, isolarli ed impedire la trasmissione all'interno delle strutture sanitarie sarà di buon livello, la Sars non creerà problemi neanche nel corso della epidemia influenzale in quanto, non essendovi trasmissione a livello locale, il criterio di screening epidemiologico (provenienza da area infetta o contatto stretto di un caso di Sars) consentirà di porre la diagnosi differenziale con l'influenza.
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21/01/2004
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