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Non è stato fatto abbastanza per l'ospedale cittadino

Porto San Giorgio | Il consigliere di Alleanza Nazionale Gianfranco Vastaroli, mette sotto esame la situazione sanitaria cittadina dopo che l'amministrazione non avrebbe fatto pesare nessuna richiesta per migliorare il servizio.

di Mimmo Minuto

Il Piano sanitario regionale del prossimo triennio prevedeva la possibilità di concedere ad un ospedale minore rispetto a Fermo di avere una chirurgia di supporto unitamente ad un reparto di Medicina, possibilità che invece non è stata contemplata. "Porto San Giorgio - ha spiegato il consigliere di An Gianfranco Vastaroli - non riceverà nulla e per adesso vede ridotte tutte le sue potenzialità riferite all'ambito sanitario.

Infatti la conferenza dei sindaci recentemente tenutasi, alla quale Brignocchi ha partecipato, ha assegnato per la nostra città 23 presunti posti di Rsa o Rsr che però allo stato attuale sono di lì a venire". Posti presunti perché secondo il consigliere d'opposizione i lavori non sarebbero stati neppure iniziati e richiederebbero per quanto precisato dal sindaco circa 3 anni. "Mi chiedo allora - ha continuato Vastaroli - insieme a numerosi cittadini: Quando la Asl, che nel frattempo ha perso personalità giuridica e quindi non è più proprietaria dei suoi beni da vendere e quindi non può monetizzarli, realizzerà tale opera.

Quando cioè la Asl riceverà dalla Asur i fondi necessari per realizzare tale Rsr d'eccellenza, con 23 posti letto seconda solo al Santo Stefano come ebbe a dichiarare lo stesso Bignocchi in Consiglio Comunale. Nessuno critica il progetto di riabilitazione che abbiamo sposato a suo tempo e che avalliamo oggi, la critica nasce dal fatto che si omette di dire che la Asl non potrà oggi partecipare al progetto. Sarebbe stato meglio che Porto San Giorgio, si fosse candidata anche come città e come presidio disponibile ad ospitare una chirurgia di supporto.

Mi sembra di capire che Brignocchi, abbia solo preso atto e che abbia acconsentito a che la città non fosse in lizza legittimamente come gli altri pretendenti. Sembra cioè che il ragionamento per i presidi abbia scontato troppo una visione politico partitica del problema. Allora dovrà essere chiaro a chi addebitare responsabilità anche omissive poiché nonostante i tagli selvaggi perpetrati dalla Regione Marche, e nel marasma delle razionalizzazioni emerge chiaramente la disparità di trattamento che vede alcuni comuni premiati ed altri penalizzati".  

01/01/2004





        
  



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