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Storia tragicomica della signora Gabriella Ceneri in Spinozzi & consorte

San Benedetto del Tronto | Forlì:" La Ceneri prima inseguì il presidente Berlusconi per farsi scattare patetiche fotografie da consegnare ai quotidiani locali poi lo ha immediatamente tradito non appena le è mancata una poltrona".

di Paolo Forlì *

Ci scappa da sorridere. Gabriella Ceneri in Spinozzi, la neo-Commissario Provinciale di Alleanza Popolare - Udeur (un partito che ha più aggettivi che elettori), e suo marito Alceo Spinozzi (che curioso, scrivono due distinti interventi usando la stessa tastiera, a turno, a distanza di mezza giornata) hanno perso una buona occasione per restarsene sereni, nel proprio focolare domestico, in un doveroso silenzio. Hanno avvertito l'impellente prurito di replicare ad un intervento sincero e ragionevole dell'On. Scaltritti relativo ai fuggitivi di Forza Italia approdati al centro sinistra; ahi ahi… si sono sentiti punti sul vivo? Ci scappa da sorridere.

Chi conosce un po' la storia di Forza Italia nella nostra regione non potrà non condividere le riflessioni del parlamentare che ha vinto due volte al maggioritario nel collegio di San Benedetto; in quell'intervento si illustrava l'imparziale cronistoria dei fatti seguita da un'inevitabile riflessione in merito a chi tradisce il mandato dei propri elettori. Nulla di più normale.

E invece la neo alleata di Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani & il suo consorte sono andati su tutte le furie; scioccamente hanno già iniziato a dimostrare le proprie oggettive incapacità politiche ancor prima di debuttare. Per fare politica occorre avere i nervi saldi, moderazione, saper dosare incudine e martello, non si può perdere la bussola per un articolo che arreca qualche imbarazzo; soprattutto quando si assume un ruolo così importante come quello di Gabriella Ceneri in Spinozzi: commissario provinciale dell'Udeur Alleanza Popolare.

Le sue ultime gesta testimoniano quanto fecero bene tutti gli organi di Forza Italia (in primis le donne) a chiederle di lasciare l'incarico da assessore che le era stato frettolosamente affidato. Nessuna iniziativa, così amara e apparentemente impopolare, fu mai più saggia e corretta; oggi numerosissimi iscritti e simpatizzanti ce ne sono infinitamente grati. Tutti coloro che chiesero alla signora Ceneri in Spinozzi di lasciare l'incarico le contestavano da tempo precisi e inquietanti atteggiamenti (oltre a quello, celebre, di aver offeso e attaccato pubblicamente il gruppo consiliare ed il partito di San Benedetto del Tronto): quello di non partecipare mai alla dura vita del partito, quello di muoversi in totale autonomia senza confrontarsi con gli altri, quello di pensare esclusivamente alla propria carriera personale sfruttando il simbolo di Forza Italia, primo partito del Paese, della Regione e di San Benedetto del Tronto; dubitavano, in sostanza, della sua congruenza e della sua fedeltà al partito di Silvio Berlusconi.

E fecero bene: come dice quel proverbio "a pensar male spesso ci si piglia", alla fine tali dubbi sono stati tutti confermati dai fatti: alla signora Ceneri in Spinozzi del presidente Berlusconi e di Forza Italia non importava proprio nulla. Prima inseguì il presidente Berlusconi per farsi scattare patetiche fotografie da consegnare ai quotidiani locali (che tristezza, fingeva che fossero amici e qualcuno le ha addirittura pubblicate…), poi lo ha immediatamente tradito non appena le è mancata una poltrona. La signora Ceneri in Spinozzi sventolò ai giornali il presunto interessamento e le foto di ministri, sottosegretari, onorevoli di ogni dove, di Berlusconi stesso… Bluffava, goffamente, solo per tentare di salvare una poltrona da assessore. La signora Ceneri in Spinozzi non riuscì, naturalmente, a far muovere proprio nessuno. Quelle carte non celavano neanche una misera doppia coppia. L'unico organo di partito a difenderla fu il Delegato di Collegio; ma, ahimè, si trattava del marito: il signor Spinozzi.

A quel punto cosa fare? Prendere atto di aver preso un grosso granchio e tornarsene degnamente a casa? Assolutamente no: in poche settimane, la Ceneri in Spinozzi e lo Spinozzi stesso convocano una urgente riunione di famiglia e decidono che il mondo ha bisogno di loro e che non possono assolutamente abbandonare la politica; e decidono pure che il meglio partito del mondo non era più Forza Italia, ma tale Udeur (Udeur???) di tale Clemente Mastella. Guarda caso, la stessa cosa che in poche settimane hanno pensato l'On. Maurizio Bertucci, il cons. regionale David Favia, e qualche altro iscritto della regione. Guarda caso proprio quelle persone che avevano contestato la nomina di Remigio Ceroni al Coordinamento Regionale e che non hanno certamente dato armonia alla vita del partito negli ultimi anni. Insomma, un clan che coabitava all'interno del partito e che aveva idee totalmente diverse da quelle del presidente Berlusconi e di Forza Italia: tant'è che sono confluiti, come volevasi dimostrare, dall'altra parte.

Che restino pure dove se ne sono andati. L'Udeur di Clemente Mastella è il loro spazio naturale e gli esponenti comunisti i loro naturali alleati. Ci viene da sorridere.

Ma segniamo ulteriormente le distanze: ieri la signora Ceneri in Spinozzi prima, ed il signor Spinozzi poi, hanno avuto la sfrontatezza di venire ad insegnare a noi di Forza Italia come ci si comporta, cosa sia giusto e cosa sbagliato, dal pulpito dello 0,3% di tal Udeur di tal Mastella, da alleati di gente che ha ancora la Falce & Martello sulla propria bandiera.
Ci facciano un piacere, signora Ceneri in Spinozzi e signor Spinozzi: facciano pure tutto quello che vogliono nel loro nuovo pseudo-partito; ma lascino perdere, non si mettano a darci dei consigli. La politica è una cosa seria, è fatica, sacrificio, è rinuncia, è saltare un pasto; è abolire il tempo libero, è notti in stanze troppo fredde o troppo calde a lavorare e discutere, è militanza, è coerenza con i propri ideali.

La politica è porre al primo posto i cittadini, e non se stessi. Pertanto, ci scusino se glielo ripetiamo, ma non ci propinino alcuna lezione. Noi oggi viviamo in un partito serio, moderno e coerente, dotato di organi dirigenti competenti e leali, dove si respira davvero un'aria sana e c'è gente che ha voglia di lavorare sodo per difendere i propri ideali e quelli dei cittadini.
Lei, cara commissaria, faccia pure il suo percorso, pensi a confrontarsi con i suoi nuovi amici comunisti: vogliamo proprio vedere dove andrà a parare. E lei, caro consorte, dia una mano a sua moglie, che ne avrà certamente bisogno. Ed un ultima cosa, senza sorridere stavolta: non offenda più Forza Italia. Non lo faccia più, cerchi di fare qualche tesseruccia dell'Udeur e veda di spiegare ai suoi "tesserandi" di cosa si tratta, che ancora, ci creda, non lo ha capito bene nessuno…

Gruppo Consiliare FI San Benedetto
Coord. Comunale FI San Benedetto
FI Giovani San Benedetto
FI Giovani Provinciale
Azzurro Donna San Benedetto
Azzurro Donna Provinciale

 

 

18/12/2003





        
  



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