Diminuzione degli incidenti sul lavoro
| ANCONA - La flessione del numero degli infortuni risulta più incisiva se rapportata all'incremento dell'occupazione nella Regione.
Nel 2002 gli infortuni sul lavoro denunciati nelle Marche sono stati 38.889, di cui 41 mortali, con una leggera flessione rispetto al 2001 nel settore dell'industria e servizi (-1,8%) e diminuzioni più marcate in agricoltura (-12,3%) e negli impieghi statali (-4,9%). Ma sono cresciuti di 434 unità gli incidenti in itinere (da casa al luogo di lavoro), passati dai 2.554 casi nel 2001 ai 2.988 del 2002 (+17%).
Il rapporto annuale dell' Inail presentato ad Ancona dal nuovo direttore per le Marche Sandro Passamonti, presenti il governatore della Regione Vito D' Ambrosio e l' assessore alla sanità Augusto Melappioni, induce, secondo i suoi estensori, ad un cauto ottimismo, ma invita a non abbassare la guardia, soprattutto in materia di prevenzione.
La curvatura del numero degli infortuni risulta più incisiva se rapportata all'incremento dell'occupazione nella regione, ma rimane comunque meno elevata di quella nazionale, che nel settore industria e In totale gli incidenti del 2002 nei settori industria e servizi sono stati 33.998 (diminuiti da 51 a 37 quelli mortali), in agricoltura, 4.119 (da 9 a 3 i mortali) e nello stato 772 (cresciuti da zero a uno i mortali).
Il calo di infortuni più accentuato nei settori industria e servizi è stato registrato nella provincia di Ascoli Piceno, con una differenza percentuale del 3%, seguita da Pesaro (-2,7%), Ancona (-1,1% ) e Macerata (-0,3%). In agricoltura flessioni maggiori sono state rilevate a Macerata (-14,4%), Ascoli Piceno (-12,8%), Ancona (-11,2% e Pesaro (-8,8%). I settori più colpiti rimangono quello delle costruzioni (3.921 incidenti), dell' industria dei metalli (2.362), della meccanica (1.847) e dei trasporti (1.840). Sono invece 1.197 i lavoratori dell' industria e dei servizi colpiti da malattie professionali di cui tra quelle tabellate, definite cioè da un protocollo, c' è al primo posto la sordità con 103 casi, seguita dalle malattie cutanee (31). Fra le altre malattie primeggiano le ipoacusie (129 casi), le tendiniti (66) e le sindromi del tunnel carpale (54).
Sui 147 casi denunciati in agricoltura 11, tra le malattie tabellate, hanno riguardato la sordità, e 6 l' asma bronchiale. Tra quelle non tabellate, vi sono state 29 denunce per ipoacusia, 7 per bronchite cronica e altrettante per artrosi. Le conseguenze degli infortuni nel settore industria e servizi si sono rivelate temporanee nel 99% dei casi, permanenti nell' 87% e mortali nel 14%.
In agricoltura sono state temporanee nel 98,9% dei casi, permanenti nel 97% e mortali nello 0,9%. Tra tutti, gli incidenti più pericolosi sono le cadute dall' alto. Gli extracomunitari che lavorano nelle Marche, hanno subito nell' arco del 2002 un totale di 4.440 infortuni (3 mortali), che hanno interessato soprattutto marocchini, albanesi e tunisini.
Ha affermato D' Ambrosio che il fenomeno, dopo aver dedicato un minuto di silenzio alle vittime di Nassiriya, va affrontato globalmente tenendo conto dell' incidenza dell' infortunistica stradale, prima causa di morte in Italia di cittadini che vanno dai 15 ai 40 anni e dei risvolti sociali stress, abitudini di vita ed altro, che interessano i lavoratori. A ciò si aggiungano i costi sociali degli incidenti sul lavoro, stimati in 28 miliardi di euro annui, di cui 5 miliardi solo per il settore costruzioni.
A problemi globali vengono date risposte globali: interessano diversi servizi sociali, primi fra tutti quelli sanitari, che hanno predisposto con l'Inail sistemi di tutela integrata che vanno dalla prevenzione, alla cura, al reinserimento familiare e professionale e che dallo scorso anno possono basarsi su di un protocollo d' intesa tra i due enti. Melappioni dal canto suo ha annunciato per il 2004 un impegno maggiore della Regione in questo campo, portando da 3 a 6 milioni di euro gli investimenti per la prevenzione dei fenomeni infortunistici.
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14/11/2003
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Betto Liberati