Le dimissioni di Nullo Palazzetti
Montegranaro | "Nell'ultimo consiglio ho sentito cose che non posso più sopportare"
di Stefania Ceteroni
E' stata una scelta dettata dall'amarezza quella del consigliere diessino, Nullo Palazzetti, di abbandonare il suo ruolo di consigliere comunale.
Ha rassegnato le sue dimissioni nel corso del consiglio comunale di martedi - seduta stante - dimissioni immediatamente esecutive.
"Ho sentito, in quel consiglio, cose che non mi sono piaciute - conferma - sia da una parte che dall'altra dei banchi consiliari. Sentire che ci si parla addosso per ore, di cose che vanno oltre l'argomento al punto all'ordine del giorno, restare su tali argomenti entrando nel merito di tutto dimenticando alla fine ciò di cui si dovrebbe parlare... Bhè, non ce l'ho proprio fatta a sopportare una situazione del genere e mi sono sentito di lasciare campo libero a chi fosse più stimolato di me a sopportare tutto ciò!".
"Non ho nessun problema con Aronne Perugini - aggiunge - tant'è vero che ho anche ritirato la tessera del partito dopo il mio saluto dai banchi consiliari. Ho visto crescere quel ragazzo come assessore ai lavori pubblici, abbiamo fatto un cammino amministrativo insieme e siamo legati anche da una certa amicizia. Le motivazioni del mio abbandono non vanno cercate in un ipotetico contrasto con il mio capogruppo".
"Ho sentito cose vergognose da una parte e dall'altra - ripete - tra le tante, ma ci tengo a sottolineare che non è stata la sola, l'affermazione del consigliere Giacomo Beverati secondo la quale se non parla lui dai banchi di minoranza non parla nessuno".
Non va oltre ma lascia intendere che si tratta di diversi elementi che si sono sommati, uno sull'altro, tanto da creare un cockail risultato letale per la sua sopportazione.
Quella di Palazzetti è un'uscita di scena definitiva?
"Io faccio politica dal 1985 - aggiunge - rivestendo anche cariche istituzionali e non credo di averla fatta poi in modo così malvagio. Intendo continuare a seguire le sorti della mia città... Credo che mai come in questo momento ci sia bisogno di dare il proprio contributo... Se qualcuno, dall'interno del mio partito di cui, lo ripeto, ho la tessera in tasca, riterrà opportuno venirmi a chiamare per coinvolgermi in un discorso volto al futuro - aggiunge pensando ai prossimi impegni elettorali - accetterò di buon grado. Se invece riterranno che sia ora di mandarmi in pensione accetterò comunque tale scelta".
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04/10/2003
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Betto Liberati