Un ascolano di 43 anni è finito in manette
Ascoli Piceno | E' ritenuto responsabile di molti reati avvenuti nel suo esercizio.
di Mauro Giorgi
E' M.D.P., un ascolano incensurato di 43 anni, l'uomo arrestato alle ore 6,00 del 25.9.2003 dal personale delle Polizia di Stato della Questura di Ascoli Piceno, in esecuzione dell'Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal G.I.P., presso il Tribunale di Ascoli Piceno D.ssa Annalisa Gianfelice. Si tratta di un provvedimento dovuto a reati di violenza sessuale aggravata, prostituzione minorile, favoreggiamento della prostituzione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
"Questi episodi gravi sono degni di ogni censura sociale e giudiziara - dichiara il Capo di Gabinetto Dott. Quinto Amadio in sede di conferenza stampa -. La squadra Mobile (Sezione Reati contro i Minori ed Abusi sessuali coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il locale Tribunale, Dotto. Carmine Pirozzoli), in sinergia con la Polizia Postale, la Polizia Scientifica di Ancona ed un'unità cinofila di Ancona, ha saputo lavorare con attenzione sempre nel rispetto delle "vittime" degli abusi".
L'indagine, avviata nel settembre del 2002 a seguito di una denuncia di un dodicenne, è durata circa un anno. Un lavoro meticoloso a cui seguirà una seconda fase che servirà per verificare l'esatto coinvolgimento della vicenda. Nonostante le venti persone implicate (tutti giovani di sesso maschile di età compresa tra i 12 ed i 22 anni), si esclude, al momento, una rete di pedofilia. Nel corso delle perquisizioni disposte dal P.M. inquirente è stato sequestrato un piccolo quantitativo di cocaina (1 grammo e mezzo) ed hashish (4 grammi), un computer, del materiale informatico e delle videocassette a contenuto pornografico (123 per l'esattezza).
"Siamo sicuri - prosegue il Dottor Fausto Lamparelli, dirigente della Squadra Mobile - che qualche altra vittima "uscirà" fuori dal materiale sequestrato. Si tratta di persone, quelle già identificate, molto probabilmente omosessuali e/o perverse. Le indagini sono andate avanti con discrezione attraverso operazioni sofisticate. Abbiamo osservato a lungo il comportamento di gruppi di persone che sovente si recavano nell'attività artigianale di proprietà dell'uomo arrestato.
Molto probabilmente - precisa il Dottor Lamparelli - il comportamento dei giovani coinvolti era dovuto ad assoggettamento psichico. Il 43enne ha fatto di questo negozio un centro di interessi leciti ed illeciti. Alcuni di questi ragazzi si prostituiva in cambio di denaro, stupefacenti o altre "utilità", compensi che, ovviamente, inducevano gli stessi a prestazioni sempre non volute. Si ritiene, inoltre, che M.D.P. abbia favorito la prostituzione di alcuni ragazzi minorenni e maggiorenni, significando che i rapporti sessuali con i giovani monitorati avvenivano usualmente all'interno del suo esercizio commerciale, trasformato in una vera e propria alcova".
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26/09/2003
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