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La logistica come chiave dell'economia del futuro prossimo.

Monteprandone | Si è svolto all'Hotel Casale di Colli del Tronto un convegno organizzato dal Gruppo Marconi per presentare la ‘piattaforma ad alto investimento' di Monteprandone.

di Giovanni Desideri

Percorrendo la superstrada 'Ascoli-mare' da San Benedetto verso Ascoli si notano a un certo punto, sulla destra, all'altezza di Sant'Anna di Monteprandone, due grandi fabbricati, il primo dei quali (da sud) è contrassegnato dal marchio 'Conad'. Dalla strada non si vede però ciò che sta dietro: altri 6 'corpi' già realizzati, per una superficie complessiva di circa 160 mila mq, un'opera che sarà completata entro la fine del 2003 con la costruzione di tre altri corpi per altri 40 mila mq di superficie.

Si tratta del 'Centro logistico 'Orlando Marconi'' (dal nome del vulcanico ideatore e realizzatore), in termini non tecnici un insieme di 'magazzini' con servizi (palazzina uffici, locale mensa, stazione di servizio, officina per mezzi pesanti, gommista, magazzini generali, depositi fiscali), già occupati e utilizzati da grandi aziende come la Ferrero, la Merloni Elettrodomestici, la Lazzaroni, i Monopoli di Stato, la Sda, la Fas Trasporti, Corriere Executive, la Svat Trasporti Internazionali Frigoriferi.

La costruzione del centro era iniziata nel 1997, su un'area delimitata a sud appunto dalla superstrada 'Ascoli-mare', a nord dalla ferrovia Ascoli-San Benedetto (sulla quale il Gruppo Marconi ha realizzato un raccordo al km 10 e 700. All'interno del centro sono inoltre stati realizzati quattro binari per le operazioni di carico e scarico delle merci). La ditta Campisa di Palazzolo Milanese (rappresentata quest'oggi dal suo amministratore unico Gian Paolo Nelzi) ne ha curato gli automatismi e organizzato gli spazi. L'intero centro è stato realizzato con finanziamenti privati.

Per illustrare l'importanza del centro di Monteprandone (noto però agli operatori come 'centro di San Benedetto'), il Gruppo Marconi ha organizzato un convegno ('Piattaforme logistiche ad alto investimento e intermodalità. Il futuro nella distribuzione delle merci') che si è tenuto ieri, venerdì 12 settembre, presso l'Hotel Casale di Colli del Tronto.

All'organizzazione del convegno ha contribuito anche la 'Italmondo Servizi ed Editoria Srl', editrice di una rivista specializzata nel settore della logistica. Il direttore di questa rivista, Giuseppe Pinna, ha coordinato gli interventi nel pomeriggio e curato i 'tempi', tutti rispettati rispetto al programma.

Vi hanno partecipato illustri ospiti da tutta Italia, dal consigliere del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Ercole Incalza a Marco Pacetti, rettore dell'Università Politecnica delle Marche, da Giovanni Leonida, vice presidente di Assologistica (organizzazione di categoria che raggruppa imprese nel settore della logistica), a Giuseppe Sciarrone, amministratore delegato di 'Rail Traction Company' (la principale impresa ferroviaria privata italiana), a Giovanni Satta, direttore generale di Federtrasporto (organizzazione della Confindustria), a molti altri.

Definizioni dei termini utilizzati ('logistica', 'piattaforme logistiche', 'interporti', 'intermodalità') sono emerse solo a poco a poco durante il convegno, che è iniziato alle 9,45 ed è terminato, dopo la visita al 'Centro Marconi', intorno alle 17,30.

Da questo punto di vista Giorgio Maggiali, presidente Ailog (Associazione Italiana di Logistica e di supply chain management) ha parlato della logistica come della "capacità di progettare e gestire flussi di merci, armonizzando l'attività di operatori diversi, dai produttori ai trasportatori, in modo da aumentare l'efficienza e ridurre gli sprechi. Bisogna evitare, per esempio, che un trasportatore effettui una consegna tornando indietro con il proprio automezzo vuoto".

E dal convegno sono emersi non solo il rilievo del centro in fase di ultimazione a Monteprandone, ma anche l'importanza addirittura fondamentale del settore 'logistica' nell'economia globalizzata ("la concorrenza dei cinesi..."): un punto su cui hanno insistito quasi tutti i relatori, ma in particolare Nadio Delai (direttore generale 'Ermeneia Srl – Studi e strategie di sistema', già direttore generale del Censis (1984-1993) e della Rai (1993-94), nonché direttore delle politiche economiche e sociali delle Ferrovie dello Stato Spa e assistente dell'amministratore delegato nel biennio 1995-96).

Delai ha parlato di un'epoca nuova dell'economia, quella in cui "produrre non basta più, anche se i prodotti sono di qualità, come nel caso delle poltrone Frau o dell'illuminazione Guzzini. Produrre conta per il 20% della catena commerciale, il resto è logistica, che non vuol dire solo trasporti, ma sistema organico di distribuzione, anche attraverso la collaborazione tra pubblico e privato".

Più di un relatore ha negato che la logistica si riduca soltanto al trasporto, ma quest'ultimo è stato poi un tema che ha continuato ad affiorare, dando un significato ad un termine come 'intermodalità' (diversità dei mezzi di trasporto utilizzati, dalla 'gomma' alla 'rotaia' e, all'interno di quest'ultima possibilità – ritenuta da tutti preferibile almeno in teoria – tra settore pubblico e settore privato).

Ercole Incalza ha dimostrato cifre alla mano l'importanza della logistica: "vent'anni fa, fatto 100 il costo di un prodotto, la logistica incideva per il 22%. Oggi il costo del prodotto è sceso a 47, rimanendo a 22 l'incidenza della logistica. Il trasporto, allora, è tra i fattori più importanti per la crescita o la recessione di un sistema economico: la privatizzazione dei trasporti e quindi l'abbattimento dei costi dovuto alla concorrenza è una tappa obbligata, non una scelta ideologica".

Se tale e tanta è l'importanza di questo settore, non potevano che piovere critiche sugli immancabili 'ritardi italiani': Marco Pacetti ha lamentato la mancanza di innovazione e ricerca nel mondo delle imprese ("in passato la ricerca è andata a beneficio di poche grandi aziende che operavano in regime di monopolio o quasi e che sono finite male, come la Olivetti, la Fiat o la Montedison. Fortunatamente oggi c'è più consapevolezza da parte di alcuni privati sul tema della ricerca. Imprenditori che hanno iniziato a fare… gli imprenditori").

Catervo Cangiotti (presidente di Svim: Sviluppo Marche, società di consulenza) e Giovanni Leonida (che ha anche coordinato gli interventi della mattinata) si sono soffermati particolarmente su un punto toccato anche da altri: la mancanza in Italia di una 'cultura della logistica'.

Secondo Leonida "la scuola secondaria superiore italiana produce solo disoccupati da riconvertire, per esempio ragionieri, il cui lavoro potrebbe essere svolto ugualmente bene da un computer! Non produce invece diplomati in logistica, mentre il Paese è passato negli ultimi dieci anni da una quota di mercato sui mercati mondiali del 6,2% ad una del 3,9: siamo un Paese sull'orlo del fallimento!".

Accanto al fosco quadro della mancanza in Italia di infrastrutture (ancora Leonida: "negli ultimi vent'anni gli unici cantieri che si sono aperti sono stati quelli dell'alta velocità"), sono emerse le eccellenze raggiunte da alcune grandi aziende, anche locali ("quest'area è essenziale per la costruzione del Pil", ha dichiarato ancora Incalza).

Così Ettore Di Giulio, in rappresentanza della Merloni Elettrodomestici, ha illustrato i risultati raggiunti da questa azienda: 12 milioni di elettrodomestici venduti ogni anno nel mondo, un volume di affari cresciuto di 20 volte in 20 anni, a partire dall'anno della fondazione, il '75 (e l'Italia, d'altra parte, produce circa 1/3 di tutti gli elettrodomestici europei). "La logistica, ha precisato Di Giulio, incide sul nostro fatturato per il 5-6%. Essa è quindi una delle armi della competitività sui mercati mondiali".

Su questo tema è anche intervenuto, dal pubblico, Luigi Bollettini, storico imprenditore ortofrutticolo sambenedettese, che ha ripercorso brevemente l'epopea del trasporto della frutta su rotaia per lunghi decenni, dalla fine della seconda guerra mondiale: "in due giorni la nostra frutta arrivava a Vienna e Monaco di Baviera, in tre a Francoforte, in quattro a Londra. Decine e decine di vagoni percorrevano la dorsale adriatica e San Benedetto era una delle tappe più importanti, insieme ad Andria e ad altri pochi centri".

Lo stesso Adriano Federici, direttore generale del Gruppo Marconi nonché genero del cavalier Orlando Marconi, oltre a fare gli onori di casa, ha presentato il gruppo che dirige: "il primo gruppo italiano nel settore, il terzo in Europa, il quattordicesimo nel mondo. Quanto alla nostra piattaforma logistica, essa si trova di fatto a metà strada tra il Maghreb e il nord Europa, oltre che in una posizione strategica in Italia, per la vicinanza ad Umbria e Lazio".

"E la dorsale adriatica acquisirà un'importanza fondamentale nei prossimi anni", hanno aggiunto sia Ercole Incalza sia Giuseppe Sciarrone, avviando il convegno alla conclusione e focalizzando di nuovo l'attenzione sul tema del trasporto ferroviario: Sciarrone ha infatti annunciato che proprio dal 2005 la società ferroviaria privata che amministra (e che oggi si occupa di trasferimenti tra il nord Italia e la Germania) coprirà anche quel tratto. Si preannuncia con questo una 'intermodalità' in più e con questo quell'aiuto in termini di infrastrutture che il mondo dell'economia richiede.

13/09/2003





        
  



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