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Sul monte Sibilla canti e danze buddisti con i Monaci Tibetani

Amandola | Concerto acustico davanti alla Grotta delle Fate. Stasera l‘atteso evento con Kataklò e Atmo in piazza alla “conquista” della montagna.

Monaci Tibetani.

DOMANI – E' arrivato il giorno dell'omaggio supremo alla Sibilla Appenninica, con l'esibizione in quota (ore 12.30) dei Monaci Tibetani del monastero indiano di Drepung e il concerto acustico della cantante tibetana Sonam Palkyi davanti alla "Grotta delle Fate", altro nome con il quale gli abitanti della zona indicano l'antro della Sibilla. Il XX Festival internazionale della Terra delle Sibille di Amandola vivrà domani il suo momento clou sulle vette del 'Tibet italiano', quei monti Sibillini sui quali il direttore artistico pepimorgia ha chiamato a esibirsi i monaci, con uno spettacolo di danze, canti e musiche della tradizione buddhista. 

 Per raggiungere domani il Rifugio Sibilla, a 1.540 metri, sarà a disposizione un servizio di bus-navetta che partirà, dalle 9.30 in poi, da Montemonaco (circa 10 km. da Amandola).           

La tournée dei Monaci ha, tra l'altro, lo scopo di raccogliere fondi per aiutare e migliorare le condizioni di vita nel Monastero di Drepung, parola che significa "mucchio di riso". Originariamente fondato a Lhasa, in Tibet, nel 1417, è sempre stato una delle tre più importanti istituzioni universitarie e monastiche del Paese, ma dopo l'invasione del Tibet, negli anni '50 da parte dei Cinesi, moltissimi monaci hanno trovato rifugio in India.

E proprio in India, a Mundgod, non lontano da Goa, sotto l'egida del Dalai Lama, è stato ricostruito il monastero di Drepung, con l'obiettivo di mantenere vive le tradizioni culturali, filosofiche e spirituali tibetane. Il Monastero non riceve aiuti da parte del governo, ma sopravvive solo grazie alle donazioni dei profughi e ai contributi dei privati. Le condizioni di vita sono precarie: non vi sono fondi per acquistare medicine, il cibo è scarso, l'energia elettrica non è distribuita in modo adeguato e il clima è molto caldo, ulteriore problemi per la salute dei Tibetani, abituati a vivere a temperature assai più basse.

Lo spettacolo che presentano è La Via per la Pace. Adorni di vivaci e sontuosi costumi, maschere e cappelli, i monaci propongono un suggestivo spaccato della cultura e delle tradizioni tibetane. Con l'accompagnamento dal vivo di tamburi, campane, cembali, chitarre e trombe telescopiche, alternano canti e danze le cui origini affondano in un passato lontanissimo e che sono da sempre un mezzo prezioso per trasmettere l'insegnamento del Buddha.

Modulando la voce, trovano profondità gutturali uniche, e recitano i "mantra" rituali che parlano di pace, amore, felicità. Le coreografie narrano antiche leggende ed eventi storici, oppure raccontano la vita di animali reali e mitologici. La gestualità è semplice e ieratica al tempo stesso: dietro ogni movimento si cela un significato simbolico.

I canti tantrici, che favoriscono la calma mentale riducendo le inquietudini interiori, si alternano alle preghiere rivolte ai protettori del Dharma affinché allontanino le negatività. I canti per la consacrazione delle offerte sono seguiti da liturgie diverse che, per il profondo contenuto dei loro testi, serenamente inducono al rispetto per tutti gli esseri. Spettacolo e spiritualità si mescolano senza soluzione di continuità, coinvolgendo e affascinando.
E' come un tuffo in un mondo misterioso, che si apre improvvisamente per svelarsi allo spettatore e per donargli un messaggio di pace e solidarietà verso tutti gli essere viventi. 

Intorno alle 14.30 Sonam Palkyi intonerà canzoni tibetane davanti all'antro della Sibilla, in un luogo con una straordinaria eco dal quale la voce arriva in fondo alla vallata.

IERI – Doppio, appuntamento ieri sera al teatro La Fenice, con il gruppo Macchine Teatrali in "Una piazza d'Italia" e il suggestivo concerto di Christian Rainer.

"Una piazza d'Italia", testo e regia di Item Maestri, liberamente tratto da "Piazza d'Italia" di Antonio Tabucchi, ha catturato l'attenzione del pubblico con un testo denso di riferimenti alla storia e all'attualità d'Italia, supportato da un sapiente gioco di luci e da musiche scelte per sottolineare la drammaticità degli eventi narrati, con parole e movimento, dai due attori Fabrizio Pagella e Simona Vitale. Pennellate leggere di situazioni personali o familiari che solo accennano alla grande Storia che passa lontano, ma che condiziona i destini fin nei più piccoli gesti. Un'antistoria d'Italia dalla parte dei perdenti.... Una fiaba pervasa dal senso arcano, ma non oscuro, della fragilità della vita.

Perfettamente a suo agio nella cornice raccolta del teatro La Fenice – riaperto l'anno scorso grazie alla Fondazione Carisap, sponsor del Festival – il giovane Rainer ha intonato, al pianoforte, struggenti brani di sua composizione. La sua ricerca musicale è densa di riferimenti (dalla musica classica contemporanea ai cantautori, dal pop al blues), ma al contempo rimane significativa la sua impronta personale, il suo individualismo e l'essere al di là delle mode. I suoi concerti sono dei "One man's not­show" nei quali l'attrattiva consiste proprio nell'indurre gli spettatori a cercare il significato del suo lavoro, celato com'è, dietro la sua presenza. 

OGGI – Evento eccezionale ad Amandola, stasera, per il penultimo giorno del Festival Internazionale della Terra delle Sibille: in piazza Risorgimento, con ingresso gratuito alle 21, è atteso lo spettacolo "UP" del Kataklò Athletic Dance Theatre, compagnia di 18 atleti-danzatori, ex campioni olimpionici: un omaggio alla Sibilla Appenninica – tema scelto da pepimorgia al suo quarto anno di direzione artistica del festival – con un'opera dedicata alla montagna intesa come luogo di espressione fisica e rappresentazione di elevazione spirituale. Nati nel 1995 sotto la direzione di Giulia Staccioli, stella della ginnastica ritmica che firma coreografie e regia, i Kataklò hanno come produttore e light designer Andrea Zorzi, indimenticato pilastro della pallavolo mondiale.

Lo spettacolo è accompagnato da brani musicali dei Nine Inch Nails, Mari Boine, Utah Saints, Bregovic, Janet Jackson, e a conclusione un canto gregoriano con lo straordinario sax  di Jan Garbarek.

A preparare l'atmosfera penseranno gli Atmo, compagnia di teatro all'aperto che mettera' in scena un viaggio immaginario attraverso i sentimenti ispirati dalla Terra, vista come fulcro intorno al quale aria, acqua e fuoco hanno delineato le caratteristiche dell'uomo. Le tecniche utilizzate da Atmo prendono spunto dalla grande tradizione rinascimentale in cui le grandi piazze venivano utilizzate  come palcoscenico naturale.

Oggi pomeriggio artisti di strada del Circo Immaginario attraverseranno le vie di Amandola, mentre nel teatro La Fenice, con appuntamento alle 18, si esibiranno i 70 bambini componenti del Piccolo Coro Amadeus. Alle 22.30, nel chiostro San Francesco, la compagnia di danza Sistemi Dinamici Altamente Instabili, presenterà "Transisters - installazione a coppie", lavoro performativo destinato a spazi non teatrali.

Sei danzatori in scena propongono un viaggio che si lega a un mondo intimo della memoria, con un percorso itinerante nel chiostro a generare un mondo femminile dove il doppio si espone. La danza scompare, si nasconde e il corpo si riduce allo stato d'inerzia più vicino alla Terra, quasi a far scomparire la propria presenza. Tutto accompagnato da elementi video, diapositive e composizioni originali di musica elettronica. 

Itinerari

Ad Amandola si arriva:

- da nord, autostrada A/14, uscita Civitanova Marche (Mc), superstrada per Macerata, uscita Macerata Ovest, proseguire per Sarnano e poi per Amandola; oppure uscita Porto San Giorgio, direzione Fermo, proseguire per Amandola;

- da sud, autostrada A/14, uscita San Benedetto del Tronto (Ap), superstrada per Ascoli Piceno, proseguire in direzione Roma, poi bivio per Comunanza e Amandola.  

Informazioni per il pubblico: è a disposizione l'ufficio festival presso il teatro La Fenice, al numero 0736.848708.

30/08/2003





        
  



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