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Dal 10 luglio le vendite di fine stagione

Ascoli Piceno | Ritornano i " Saldi Tranquilli" di Confcommercio.

In questi giorni i negozi di abbigliamento e calzature (ma anche i centri commerciali), sono poco frequentati ed in tanti si chiedono il perché. Al di la delle ferie, la spiegazione più logica è che i consumatori, ormai abituati attendono freneticamente la stagione  dei saldi, ormai alle porte.

A tal proposito la Confcommercio ricorda che quest'anno, da giovedì 10 Luglio, così come previsto dalla Legge Regionale n° 19 dell'Ottobre 2002, inizieranno le vendite di fine stagione estive o saldi, che potranno protrarsi sino al 1° Settembre. Prima di iniziare i saldi, ogni esercente deve darne comunicazione al proprio Comune, con almeno 5 giorni di preavviso, specificando la data di inizio e la durata. Le merci in vendita devono essere esposte con l'indicazione del prezzo praticato, prima dei saldi e con quello nuovo, con relativo sconto o ribasso effettuato, espresso in percentuale.

Poiché si prevede che oltre il 70% dei negozi di abbigliamento, calzature, intimo ecc.  partirà subito con i saldi (anche se  ci saranno ancora diversi esercizi che rinvieranno di qualche giorno le svendite estive, tenuto conto che forse la stagione estiva è ancora lunga), la Confcommercio, per opportunamente assistere le imprese associate, ha promosso l'iniziativa SALDI TRANQUILLI.

In pratica  in ognuno dei 6 uffici Confcommercio presenti in provincia, ci sarà a disposizione un funzionario dell'Associazione (raggiungibile anche telefonicamente), al quale gli esercenti associati potranno rivolgersi per chiarire ogni possibile dubbio procedurale inerente alla  normativa dei saldi di fine stagione ed evitare così di incorrere nelle pesanti sanzioni previste.

Con l'occasione la Confcommercio ritiene utile altresì evidenziare alcuni principi di base, nell'interesse degli stessi consumatori, per il corretto acquisto degli articoli in saldo:

1) cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato. In questo caso scatta l'obbligo del cambio o, nel caso la sostituzione risulti impossibile, la restituzione del prezzo pagato;

2) prova dei capi: non c'è obbligo. E' rimesso alla discrezionalità del negoziante;

3) pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione;

4) prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo non necessariamente devono appartenere alla stagione in corso;

5) indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

07/07/2003





        
  



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