Caro direttore,
leggo sul "Il Messaggero", cronaca locale, che sui problemi che il sindaco di San Benedetto del Tronto, Martinelli, ha con la sua maggioranza di centrodestra potrebbe disporre in consiglio dell'appoggio dell'Ulivo in quanto si sarebbe "mostrato disponibile ad avvallare le delibere più importanti".

Premesso che nel maggio del 2001 per le elezioni del consiglio comunale sono stato candidato in una delle liste dell'Ulivo e che anche se ho riportato pochissimi voti con  alcuni cittadini che mi hanno votato ho un continuo rapporto dialettico. In pratica  ho il dovere politico quanto meno di offrire interpretazioni delle cronache legate all'amministrazione della città e di esprimere in relazione commenti e posizioni. Quindi mi permetto di chiedere ospitalità al suo giornale on line per dichiarare che mi dissocio da questa disponibilità dell'Ulivo verso il sindaco Martinelli.

Come militante di sinistra e non iscritto a nessun partito, le problematiche del sindaco Martinelli non mi riguardano. Se lui e la sua giunta di assessori non ha il numero legale in consiglio si dimetta e si vada alle elezioni e saranno poi gli elettori a decidere di tutte le ragioni che stanno occupando le pagine dei giornali. L'Ulivo ovviamente e s'intende per quanto riguarda me e i miei pochissimi elettori si assumerà tutte le responsabilità se continua a mostrare la sua "disponibilità".
Chiarisca come è possibile solo pensare che mentre nel consiglio del 7 luglio un emendamento per la costituzione di un fondo per l'assistenza agli anziani non autosufficienti è stato respinto quasi all'unanimità oggi si dovrebbero avvallare delibere  che potenzialmente sarebbero importanti. Importanti per quali cittadini? E, importanti per quali interessi della città?

Abbia l'Ulivo quanto meno la compiacenza di invitare tutti i suoi elettori ad un dibattito politico e dica se intende continuare a fare opposizione in consiglio o altro.