LETTERA APERTA IN RISPOSTA ALL'EDITORIALE DI VELENO

Che la Provincia di Fermo fosse un argomento indigesto per il governo ascolano, anconetano e romano lo si è sempre saputo. Che la Provincia di Fermo non si farà pure. Forse gli unici a crederci sono rimasti i partiti (trasversalmente), più per una questione propagandistica che altro, e il comitato mai indomito. Però ciò non toglie che fisicamente la Provincia ascolana è divisa in due con disparità di trattamento (e parità fiscale e tassativa).

Al di sotto dell'Aso il Governo Colonnella ha dato tanto e continua a dare con un garantismo a dir poco sconcertante: dalla scuola alla viabilità, dalla formazione per le imprese alle infrastrutture, fino a turismo e cultura. Al di sopra dell'Aso ci sono strade rattoppate e carenti, servizi economici e finanziari inesistenti, non c'è attenzione per gli eventi e il turismo (ogni società pubblico-privata risiede ad Ascoli…) e le imprese lasciate a se stesse. Però ogni qual volta c'è una manifestazione o inaugurazione il caro Presidente è sempre presente con il fido scudiere Torresi.

Anche i politici di minoranza (leggere Castelli o Ciccanti) fanno delle grandi scorribande nel Fermano per esercitare il ruolo di salva-voti e il loro dinamismo ha reso risultati evidenti come le ultime amministrative a Porto San Giorgio, Porto Sant'Elpidio e Montegiorgio. E che dire dei politici fermani? A loro dovrebbe andare il premio degli illusionisti o incantatori di popolo perché da anni insistono per una Provincia troppo onerosa.

E allora non fasciamoci la testa con proclami fumosi, cari politici, diciamo una volta per tutte la verità senza paura di perdere voti alle prossime politiche. Le mezze verità non esistono e gli elettori lo sanno.
Una soluzione sulla diatriba ascolana-fermana però ci può essere. Il prossimo presidente della Provincia sarà un fermano. Peccato solo che il buon Pino Ricci non sia più tra di noi……