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Replica di Celani al Consigliere Corradetti

Ascoli Piceno | E' la risposta all'interpellanza riguardante la gara di pubblico incanto per l'affidamento della realizzazione di un periodico di informazione sull'attività istituzionale, edito dal Comune.

di Dr Ing. Piero CELANI

Egregio Consigliere Comunale
Stefano Corradetti

e, p.c.    Egregio Presidente del Consiglio Comunale


OGGETTO: Gara di pubblico incanto per l'affidamento della realizzazione di un periodico di informazione sull'attività istituzionale, edito dal Comune di Ascoli Piceno.
Risposta all'interpellanza n. 12 in data 7 luglio 2003.

Ancora una volta, riscontrando uno stile tanto consolidato quanto scorretto, apprendo il contenuto dell'interpellanza in argomento per averlo letto sui quotidiani locali, che ne hanno pubblicato e commentato il contenuto prima ancora che gli Uffici amministrativi comunali competenti potessero averne possesso, e quindi comunicarmela.
D'altra parte, come al solito, Egregio Consigliere, Lei non ha premura di ricevere un chiarimento, quanto piuttosto di suscitare clamore nell'opinione pubblica, diffondendo sulla stampa locale - sottoforma di malcelati interrogativi - sensazionali e supponenti rivelazioni!

Premetto, innanzitutto che, in base alla vigente normativa - che distingue tra attività di indirizzo politico ed attività di gestione amministrativo - il bando di gara ed il capitolato d'oneri del periodico comunale, così come avviene per ogni altro servizio o fornitura, vengono predisposti dai competenti uffici comunali che, nel rispetto della legalità, traducono tecnicamente le direttive che l'Amministrazione emana, sulla base di sue specifiche esigenze, motivate esclusivamente da ragioni di pubblico interesse.

Quanto al primo dei quesiti proposti, Le chiarisco che l'iscrizione alla Camera di Commercio costituisce un requisito tecnico - professionale, che i soggetti affidatari di appalti della Pubblica Amministrazione debbono comunque possedere per partecipare alle relative gare di pubblico incanto, anche a prescindere dall'eventuale ulteriore iscrizione a particolari albi o ruoli (che, in aggiunta, può essere o meno richiesta).
Per quanto concerne poi l'oggetto dell'iscrizione, questo deve essere logicamente congruo rispetto all'oggetto dell'appalto: nel caso del periodico comunale, l'Amministrazione ha inteso affidare la realizzazione di un pacchetto completo, omnicomprensivo di tutte le prestazioni - principali ed accessorie - necessarie alla fornitura di un periodico, edito dal Comune e realizzato in ogni sua parte dal soggetto affidatario. Preciso, poi, che questa modalità operativa non costituisce una strana invenzione dell'Amministrazione comunale, ma rientra perfettamente nello spirito e quindi nelle nuove possibilità concesse dalla legge n. 150/2000, che invito a tenere in considerazione.

Quanto al secondo quesito, faccio presente che nella proposta predisposta dal Dirigente competente, contenuta nel documento istruttorio della delibera di Giunta n. 252, da Lei richiamata, era stato previsto, come requisito di sbarramento per la partecipazione alla gara, che l'impresa avesse già realizzato un periodico di informazione per un ente pubblico (Provincia o Comune) con consistenza demografica almeno pari a quella del Comune di Ascoli Piceno. Pur condividendo appieno l'opportunità di garantire l'Amministrazione con un requisito di esperienza, ho ritenuto tuttavia che la specificazione "Provincia o Comune" - inserita tra parentesi - fosse ridondante rispetto al più ampio concetto di "ente pubblico", già ampiamente funzionale alla suddetta finalità garantistica.
Infatti, la ratio che si voleva chiaramente perseguire nella formulazione del requisito era duplice e cioè: da un lato, evitare che potesse valere l'esperienza acquisita per conto di "committenti privati"; dall'altro, garantire che l'esperienza fosse stata maturata attraverso la realizzazione di un periodico con diffusione almeno confrontabile con la consistenza demografica del Comune di Ascoli Piceno. Questo spiega la ragione della correzione che ho apportato alla bozza e tutti hanno condiviso. Era, pertanto, completamente estranea alle mie intenzioni, ispirate esclusivamente da un'esigenza di ulteriore precisione, qualsivoglia volontà di favorire o pregiudicare qualcuno! Anzi, di fatto, è stato ampliato il lotto dei partecipanti alla gara!

Infine, da informazioni acquisite oggi dagli Uffici competenti, ho appreso che la società Simbiosi possedeva il requisito di partecipazione, sia che venisse mantenuta la specificazione sia che la stessa venisse tolta.
Aggiungo, inoltre, che diverse imprese hanno chiesto informazioni per partecipare alla gara, ma poi, pur possedendo i requisiti hanno preferito non presentare offerta a causa della lamentata esiguità dell'importo posto a base d'asta. Infine, ad ulteriore conferma della legittimità formale e sostanziale della gara in argomento, preciso che non risulta siano state avanzate contestazioni o ricorsi avverso alcuna delle specifiche tecniche della gara di pubblico incanto - peraltro ampiamente pubblicata - da parte di imprese che non abbiano potuto partecipare per mancanza dei requisiti.
Evidentemente Egregio Consigliere, si sono lamentate solo con Lei!

Quanto sopra esposto dovrebbe smontare il facile sillogismo da Lei implicitamente costruito ed essere sufficiente a palesare l'inutilità ed il carattere denigratorio dei suoi quesiti.
Pertanto, relativamente all'ultimo punto dell'interpellanza, mi limito a precisare che nel corso della campagna elettorale mi sono avvalso dei consueti e legittimi mezzi d'informazione e comunicazione previsti e consentiti dalla legge; che tali servizi e prestazioni sono stati resi da soggetti autorizzati e che il loro prezzo è stato regolarmente corrisposto, come attestano regolari documenti contabili.
Sono certo che anche Lei, per la Sua campagna elettorale, ha seguito la medesima prassi, solo che a me riesce impossibile arrovellarmi in acrobatiche supposizioni al riguardo.

In chiusura, Le rammento, comunque, qualora non l'avesse tenuto presente nel formulare quest'interpellanza, che Lei nell'oramai lontano 1999, quando era Presidente della Circoscrizione di Campo Parignano, affidò alla medesima società Simbiosi, a seguito di regolarissima trattativa privata - e, quindi, senza alcuna preventiva ponderazione dei requisiti di partecipazione (per quale gara?) - la realizzazione del numero unico "Il Quartiere", pubblicato nel marzo 1999. Ovviamente (tanto per utilizzare un termine usuale all'inconfutabilità dogmatica delle Sue argomentazioni) all'epoca non solo non si è posto tutti i problemi di concorrenzialità che oggi rileva, ma neppure quelli "minimi" di metodo operativo.

]*  Sindaco di Ascoli Piceno

10/07/2003





        
  



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