I vecchi, dove li mettiamo?
| Che fare degli anziani ? La soluzione è semplice: riduciamo a due le tre età dell'Uomo, abolendo la vecchiaia, e questa fastidiosa emergenza scompare.
di emme
Le analisi demoscopiche tornano, proprio in questi giorni, sulla questione dell'invecchiamento della popolazione. I commentatori dicono: In Italia ci sono tot ultrasessantacinquenni: per ogni giovane: troppi!. Fra poco, avremo tot vecchi ogni cento abitanti: troppi!; i vecchi assorbono il tot per cento della spesa: troppo! Che faremo, si domandano tremebondi i Politici ( sottospecie di homo sapiens notoriamente non soggetta all'invecchiamento naturale del corpo ) quando ci saranno più vecchi che giovani produttivi?.
Fra poco, visto che l'Estate è alle porte, i quotidiani ci rifileranno i soliti articoli di colore e varia umanità su cani abbandonati nelle aree autostradali e vecchi parcheggiati in ospedali e case di riposo. Le statistiche dell'incremento di suicidi, quelle no, perché fanno troppa tristezza e rischiano di guastare la villeggiatura'.
Non c'è bisogno di sprecar parole: ognuno vede quanto sia drammatico e angoscioso il problema: qui va a finire che i più giovani e i tanti in lista di attesa davanti alle porte della vecchiaia, dovranno lavorare per mantenere i vecchi. E' stato sempre così, dite? I giovani hanno sempre mantenuto i vecchi che, ai loro tempi, avevano mantenuto i giovanissimi. E allora?. Mai sentito parlare del progresso'?
. Ed allora, virilmente, affrontiamolo questo problema. La soluzione è semplice: riduciamo a due le tre età dell'Uomo, abolendo la vecchiaia, e questa fastidiosa emergenza scompare.
Prima di tutto, bando ai luoghi comuni: nessuno, malgrado ripetuti tentativi, è mai riuscito a dimostrare che la vecchiaia abbia in se qualche cosa di apprezzabile: ma la vita mortal/ poi che la bella giovinezza svanì,/ non si colora d'altra luce giammai,/né d'altra Aurora: vedova è insino al fine
/. Lo diceva perfino Leopardi! E non mi citate il De Senectude, perché son balle di avvocato! Quindi, se la vecchiaia è un male, dobbiamo cancellare la vecchiaia.
Ma, direte voi, i vecchi, dove li mettiamo? Prima di tutto bisogna distinguere: ci sono vecchi utili e vecchi inutili.
Sono utili quelli che, nella loro maturità hanno accumulato ingenti fortune ( si riconoscono perché, spesso, sono di sesso femminile e, dopo il nome e il cognome, sono insigniti della sigla onorifica ved., seguita da altro cognome) e sostengono i consumi e la chirurgia estetica con la loro enorme disponibilità finanziaria ( negli USA sembra che possiedano ben più del 50% dei pacchetti di maggioranza delle società). A rigore, poiché assolvono una importante funzione socio-economica, non rientrano nella improduttiva vecchiezza e possono essere depennati.
Poi ci sono i vecchi rimbambiti, malati, incontinenti, bisognosi di continue cure. Di questi non si può fare a meno, perché sostengono l'industria farmaceutica e il relativo indotto lavorativo, nonché buona parte della funzione medico-chirurgica, le fabbriche di pannoloni e l'industria della ricerca e il suo naturale complemento che è la raccolta di fondi per la Ricerca. Fatte le opportune verifiche, si scopre che un settore fra i più produttivi della società esiste in funzione di questi. Quindi depenniamo anche i vecchi malati, rimbambiti etc.etc.
Una percentuale minima e tuttavia significativa, è formata da vecchi convinti di essere giovani, che scrivono romanzi, poesie, editoriali, recitano Dante nelle Università della Terza Età, fanno pregevoli lavori di artigianato con tecniche antiche etc.etc.- Questi non li possiamo proprio abolire: che gli facciamo vedere ai turisti del paesino spopolato se non abbiamo più il vecchio che intreccia cestini, fuma il toscano e passa per i 105 anni? E ai volontari che gli ruotano attorno, ci avete pensato?. Mica li possiamo mandare a spasso!
Ci sono infine quelli che vengono utilizzati per guardare i nipotini e portare fuori il cane afflitto da incontinenza , a meno che, bestia maligna!, non lo faccia apposta: Non vedo il nonno E' fuori con il cane.. Sapeste quanto gli fa bene fare un po' di moto!. Dei vecchi promossi guardiani, non se ne può fare a meno: lo sapete quanto costa oggi una badante o colf extracomunitaria?!.
Restano i vecchi soli, con un milione di pensione, non autosufficienti e, comunque, del tutto inutili. Questi sono stati superati dai tempi, ma hanno avuto una vita piena, che noi ce la possiamo sognare: hanno fatto la guerra, recuperato libertà e democrazia, sono gli autori del miracolo economico, hanno messo al mondo - loro, tirati su a pane e olio figli intrisi di benessere. Che altro vogliono dalla vita?. Qui le soluzioni sono due: o gli togliamo la pensione, della quale hanno goduto troppo a lungo e lasciamo fare alla Natura, o aggiorniamo una piccola parte della nostra Cultura e introduciamo l'eutanasia.
Naturalmente, mi aspetto l'obiezione del solito bastiancontrario: non potremmo ridimensionare i consumi individuali e gli sperperi pubblici e, a parità di spesa, assicurare una vecchiaia serena a tutti, me compreso? Questa è la solita faciloneria italiana. Se non risolviamo il problema dell'esubero dei vecchi, che facciamo?; mica si può buttare a mare il mercato globale, togliere il lavoro ai sindacalisti, mettere ordine con un po' di buon senso ai conti pubblici dissestati, scordarci il PIL, la spesa improduttiva, le analisi socio-economiche, gli ammonimenti dei Politici a spendere, consumare, sperperare e tutta la nostra lucrosa cultura giovanilista, efficientista, culturista, edonista, liposuzionista, particolarista, che è tanto impegnata ad esorcizzare, vietando perfino che si pronuncino queste parole, vecchiezza e morte!.
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28/05/2003
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